Snam, aumentano gli utili

Snam, aumentano gli utili

Dopo i numeri di Terna, prendiamo ora in considerazione quelli di Snam Spa, partecipata per oltre il 30% da una società  di Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di una delle principali società  di infrastrutture energetiche al mondo e, grazie a una rete sostenibile e tecnologicamente avanzata, garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti.

Lo scorso mese il Cda ha approvato il bilancio con i seguenti risultati:

Ricavi totali: 2.770 milioni di euro (+6,3% rispetto al 2019) per effetto del contributo degli investimenti realizzati e della crescita dei business della transizione energetica;

Margine operativo lordo (EBITDA) adjusted: 2.197 milioni di euro (+1,3% rispetto al 2019) per effetto del positivo contributo dei nuovi business e del proseguimento delle azioni del piano efficienza;

Utile netto adjusted: 1.164 milioni di euro (+6,5% rispetto al 2019) anche a fronte dei maggiori proventi da partecipazioni e della significativa riduzione degli oneri finanziari netti;

Dividendo proposto: 0,2495 euro per azione (in aumento del 5% in linea con le previsioni del piano strategico 2020-2024);

Nuova guidance sull’utile netto adjusted 2021: 1.170 milioni di euro rispetto alla precedente di circa 1.130 milioni di euro;

Investimenti tecnici: 1.189 milioni di euro (+23,5% rispetto al 2019);

Indebitamento finanziario netto: 12.887 milioni di euro (11.923 milioni di euro al 31 dicembre 2019) a seguito della realizzazione del piano di investimenti, delle acquisizioni effettuate nell’esercizio e dello share buyback.

Visti i consistenti ricavi, sia di Terna, sia di Snam, vi è chi si chiede se questi possano essere investiti in attività  estranee alle funzioni affidate dalla regolamentazione attuale con il rischio di alterare le regole del mercato.