
17 Apr CER: strumenti, governance e sfide. L’esperienza sul campo di Fedabo
CER: strumenti, governance e sfide. L’esperienza sul campo di Fedabo
Il quindicesimo numero di WEC Italia Dialogues – intitolato “L’impatto sociale della transizione” – pone al centro persone, comunità e giustizia sociale, riaffermando l’urgenza di rendere la transizione energetica non solo sostenibile, ma anche equa e partecipata. Il concetto di humanising energy fa da filo conduttore alle testimonianze dei protagonisti del settore, alle attività del WEC e del Comitato italiano, e alle iniziative permanenti IFEC – Italian Forum of Energy Communities e OIMCE – Osservatorio Italiano Materie Prime Critiche Energia.
In questo contesto si inserisce il contributo di Luca Diomaiuta, Responsabile area ottimizzazione costi di Fedabo, che offre una fotografia aggiornata delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Italia, mettendone in luce potenzialità, criticità e prospettive di sviluppo.
L’esperienza di Fedabo
Fedabo, ESCo bresciana con oltre trent’anni di attività, è oggi uno degli attori più dinamici nel panorama delle CER italiane. Grazie a un know‑how maturato nella gestione dell’energia per imprese e pubbliche amministrazioni, l’azienda affianca i soggetti interessati lungo l’intero ciclo di vita di una CER:
- Analisi di (pre)fattibilità tecnico‑economica
- Costituzione della comunità, con supporto giuridico‑amministrativo e definizione di una governance inclusiva
- Gestione operativa e monitoraggio tramite una piattaforma digitale trasparente
- Attivazione di sinergie locali per diffondere una cultura collaborativa dell’energia
La partecipazione al network IFEC – Italian Forum of Energy Communities consente a Fedabo di restare costantemente aggiornata su aspetti normativi e best practice nazionali, potenziando così la propria capacità di replicare modelli di successo.
Secondo Luca Diomaiuta, le sfide principali per una diffusione capillare delle CER restano un quadro normativo ancora complesso, i costi di avvio percepiti come elevati e la scarsa cultura energetica di base. «Con regole più chiare, incentivi stabili e un forte investimento in formazione – spiega – le CER possono diventare il volano di una transizione energetica equa, partecipata e realmente locale».
Il concetto di autoconsumo diffuso e la prospettiva di prosumer non sono ancora del tutto radicati: la scarsa informazione rallenta la diffusione del modello, limitando il coinvolgimento di potenziali partecipanti e frenando progetti su più larga scala.