26 Ott WORLD ENERGY OUTLOOK 2021
L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha pubblicato il suo rapporto annuale, il World Energy Outlook 2021 (WEO-2021). L’edizione si propone di essere un manuale per la Conferenza sui cambiamenti climatici COP26 di novembre.
“L’obiettivo è offrire ai decisori politici l’opportunità di accelerare l’azione sui cambiamenti climatici e la transizione energetica. Una nuova economia energetica sta emergendo in tutto il mondo, si diffondono tecnologie a basse emissioni di CO2. Ma con l’avvicinarsi del momento cruciale della COP26, il nuovo World Energy Outlook dell’IEA chiarisce che tale progresso verso un’energia pulita è ancora troppo lento per poter portare le emissioni globali di CO2 allo zero, evidenziando la necessità di una più forte presa di posizione da parte dei governi nazionali che saranno presenti a Glasgow.
Il WEO-2021 mostra che anche se le installazioni di solare ed eolico vanno sempre più rafforzandosi, il consumo mondiale di carbone sta crescendo fortemente quest’anno, spingendo le emissioni di anidride carbonica verso il loro secondo aumento annuale più elevato mai registrato nella storia.
“Lo slancio mondiale verso l’energia pulita, estremamente incoraggiante, si sta scontrando con l’ostinato ricorso ai combustibili fossili nei nostri sistemi energetici”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA. “I governi devono risolvere questo problema durante la COP26, dando un segnale chiaro e inconfondibile del loro impegno a potenziare rapidamente le tecnologie pulite e resilienti del futuro. I benefici sociali ed economici dell’accelerazione della transizione energetica sono enormi mentre i costi dell’inazione sarebbero immensi”. Il WEO-2021 mostra chiaramente qual è la posta in gioco: cosa hanno significato per il settore energetico e per il clima gli impegni di riduzione delle emissioni assunti dai governi finora. Lo stesso documento stabilisce cosa sia necessario fare per andare oltre questi impegni annunciati, in un percorso che a livello globale raggiunga le emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo.
Gli impegni odierni sul clima porterebbero solo al 20% delle riduzioni entro il 2030 delle emissioni che sono necessarie per raggiungere, a livello globale, lo zero netto entro il 2050. Raggiungere quell’obiettivo richiede investimenti in progetti e infrastrutture di energia pulita che devono essere triplicati nel prossimo decennio. Circa il 70% di tale spesa aggiuntiva deve avvenire nelle economie emergenti e in via di sviluppo, dove i finanziamenti sono scarsi e il capitale rimane fino a sette volte più costoso rispetto alle economie avanzate “.