16 Lug UVAM – un primo bilancio dopo il primo semestre di esercizio
L’apertura del Mercato dei Servizi di Dispacciamento ha preso avvio ormai più di due anni fa, con la “famosa” delibera 300/17 e si è concretizzato in vari progetti pilota che si sono succeduti nelle diverse configurazioni previste di UVA – Unità Virtuali Abilitate.
Da inizio anno si è partiti con il progetto UVAM – UVA Miste (comprensive sia di unità di produzione che di unità di consumo) e dopo sei mesi si possono trarre alcune prime conclusioni. Questa fase metteva a disposizione 1.000 MW di potenza allocabile (800 MW in zona Nord-Centro Nord e 200 MW in zona Centro Sud-Sud), da assegnare tramite un’asta annuale, 12 aste mensili e tre aste infrannuali. La partecipazione al progetto si è mostrata sempre crescente con attualmente assegnati 831 MW, sempre a prezzi molto prossimi alla base d’asta di 30.000 ‚¬/MW/anno. Questo valida l’interesse su questa tipologia di progetti, soprattutto con lo sguardo rivolto al futuro, quando saranno necessarie maggiori risorse per colmare l’intermittenza delle fonti rinnovabili in espansione (principalmente Fotovoltaico ed Eolico). Fondamentale in questi progetti il ruolo dell’aggregatore BSP – Balance Service Provider, che gestisce la fase di assegnazione e quella di gestione delle UVAM; risultano attivi attualmente sul mercato 26 BSP, quasi tutti legati ad utenti già attivi sui mercati energetici, ma il 73% dei MW è detenuto dai primi quattro operatori e ben il 40% dal principale, ENEL X. Il rischio potenziale è dunque che si possano creare su questo mercato delle posizioni dominanti, in grado di influenzare anche i prossimi sviluppi. Infine, nell’effettiva operatività sul mercato le chiamate agli aggregati UVAM sono state estremamente rare, ma ciò non riduce l’importanza di aumentare la platea dei soggetti operanti sull’MSD.
Rimangono alcune criticità dunque, che andranno risolte per migliorare questi progetti e per renderli uno strumento effettivamente utile per il mercato, ma la strada tracciata è di proseguire in questa direzione, rendendo sempre più efficace questa modalità di partecipazione. Permane la complessità per i consumatori finali per quanto riguarda la valutazione dell’opportunità nel suo insieme, considerando le evoluzioni normative, i rapporti contrattuali con i BSP e l’impatto tecnico della partecipazione. Proprio per ottimizzare le “regole del gioco” sono implementati infatti i progetti pilota, necessari a testare le modalità di partecipazione sotto lo sguardo critico di ARERA e Terna.
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