12 Mar UVAM, in corso un tavolo di lavoro per rivedere le regole
Il presidente della Commissione Industria del Senato ha dato l’avvio al tavolo di lavoro sulle UVAM che vede coinvolti soggetti istituzionali e portatori di interesse al fine di rendere più funzionale il meccanismo attraverso il superamento di alcuni ostacoli.
I soggetti istituzionali coinvolti sono stati l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), Ricerca sul Sistema Energetico (RSE), Terna e Associazione Bancaria Italiana (ABI). Sul fronte portatori di interesse, invece, hanno preso parte al Tavolo di lavoro Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader (AIGET), Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche (ANIE), Confindustria, Coordinamento consorzi energia di Confindustria, Coordinamento FREE, Elettricità Futura, Energia Libera e Italia Solare.
Per il presidente della Commissione, affinchà© lo strumento delle unità virtuale abilitate miste consenta, nei tempi più brevi, l’effettiva partecipazione in forma aggregata della domanda, della generazione distribuita e dei sistemi di accumulo al mercato di servizi dispacciamento, è necessario semplificare l’interlocuzione tra i portatori di interessi e le istituzioni. “I dati ad oggi disponibili sono purtroppo scoraggianti se è vero che dopo le ultime aste di Terna risulta che dei 1.000 MW destinati alle UVAM di capacità disponibile ne sono stati assegnati 350, poco più di un terzo. àˆ pertanto necessaria una correzione delle regole che, superando le barriere e gli ostacoli attualmente esistenti, favorisca una partecipazione maggiore. Siamo convinti che la creazione di una maggiore concorrenza nel mercato determini una riduzione dei costi rispetto a quelli attuali che aiuterà la competitività delle attività produttive”.
Una seconda giornata di lavoro è prevista per il 25 marzo 2019.
Tra le proposte presentate richiamiamo quelle di Aiget, che ha richiesto di introdurre delle facilitazioni per la partecipazione dei nuovi entranti eliminando alcuni ostacoli tra i quali quelli tecnologici giudicati troppo onerosi per le utenze di dimensioni ridotte. L’associazione ha anche chiesto un maggiore livello di trasparenza del mercato riducendo la discrezionalità che fa capo a Terna nella scelta degli impianti da attivare.