07 Giu TRANSIZIONE ENERGETICA: FONTI RINNOVABILI, ACCUMULI E RETI
Secondo Terna, per attuare una transizione energetica è necessario velocizzare le autorizzazioni e pianificare.
Il tema emerso più di frequente durante il convegno organizzato da Althesys in occasione della presentazione del Rapporto Irex 2022 è stato la velocizzazione delle autorizzazioni. Questa la maggiore richiesta degli operatori per favorire la diffusione delle fonti rinnovabili. Non solo burocrazia, però: sono stati chiamati in causa anche la tassa sugli extraprofitti, l’aumento dei costi di generazione, la mancanza di una definizione chiara di agrovoltaico, il problema del rapporto con i territori e l’importanza degli accumuli in una situazione energetica sbilanciata, che vede la produzione principalmente al sud e il consumo principalmente a nord.
Durante il convegno, il rappresentante di Terna ha spiegato che la transizione va pensata come divisa in due fasi: per arrivare alla completa decarbonizzazione al 2050, fino al 2035 dobbiamo dedicarci a mettere a terra tecnologie che siano già mature. “Stiamo parlando di una modifica tecnologica di tale impatto che, se la lasciamo totalmente alla randomicità dei segnali di prezzo di mercato, rischiamo come minimo di farla sostenendo dei costi di sistema o di ordini di grandezza superiori di quelli potenzialmente perseguibili”, ha detto. Necessario, quindi, “dotarci di quelli strumenti di market design che permettono di indirizzare il libero mercato, però verso una pianificazione: significa avere strumenti per dare segnali di prezzo a termine”. Gli “ingredienti” della transizione, per Terna, sono tre: le fonti rinnovabili, gli accumuli e le reti. Terna, ha fatto sapere, ha ricevuto richieste di connessione che a fine aprile ammontavano a oltre 200 GW, di cui 150 GW onshore, tra solare ed eolico, e 60 GW di eolico offshore, oltre a 22 GW di richieste di connessione di accumuli. Richieste, però, concentrate per lo più nel sud del paese. “Bisognerà cercare il compromesso ideale tra la maggior producibilità dell’impianto in sé e la capacità fisica di evacuare questa produzione verso i centri di consumo, che in questo paese sono concentrati al nord”, ha detto. Infine, Marchisio ha evidenziato l’importanza delle comunità energetiche come strumento per rendere i cittadini soggetti attivi nel processo di transizione e per stimolare l’evoluzione tecnologica verso la digitalizzazione.