12 Lug TERNA E LE PROSPETTIVE DEL PIANO AL 2030
Inviato al Mite e ad Arera il Piano per lo sviluppo degli accumuli al 2026-2027 e al 2030.
Secondo le parole di Luca Marchisio di Terna: a fine giugno, la società ha inviato al ministero della Transizione ecologica e ad Arera il piano per lo sviluppo degli accumuli al 2026-2027 e al 2030. Nel piano, il fabbisogno individuato è “il 50% in più” dell’obiettivo Pniec di 48 GWh.
Marchisio ha aggiunto che Terna sta lavorando anche allo scenario di sviluppo delle rinnovabili: “entro il 31 luglio, pubblicheremo congiuntamente con Snam gli scenari energetici, che – perlomeno al 2030 – saranno un tentativo di pianificazione industriale e non uno scenario”. Lo scenario prenderà in considerazione le richieste di connessione esistenti, ma conterrà anche l’indicazione del “massimo che si può fare in un orizzonte temporale al 2030 nel Sud e nelle Isole”. Su scenari e proiezioni, Marchisio ha aggiunto che gli obiettivi al 2030 e 2035 sono facilmente realizzabili – “è solo una questione politica e autorizzativa: abbiamo fatto 20 GW in due anni in Italia”, ha commentato. Nei prossimi anni gli accumuli saranno soprattutto elettrochimici, con una quota più piccola di pompaggi idroelettrici. Ha spiegato poi che lo spazio per il demand response è soprattutto nel civile, con auto elettriche e pompe di calore, perché per le industrie la flessibilità è molto costosa. Ha aggiunto che nei prossimi anni sarà fondamentale rivedere il disegno di mercato: accumuli, reti e rinnovabili hanno alti costi d’investimento e bassi costi operativi, perciò l’energia dovrà essere venduta soprattutto con contratti a termine.