03 Giu Sono state oltre 11.000 le diagnosi energetiche presentate ad ENEA dalle imprese obbligate
Sono state oltre undicimila le diagnosi energetiche inviate all’ENEA alla scadenza del 22 dicembre 2019 da parte di 9.195 imprese, di cui 3.956 energivore. Questi ed altri dati verranno illustrati in uno specifico webinar organizzato da ENEA in calendario per il prossimo 16 giugno.
àˆ l’art. 8 del decreto legislativo 102/2014 a prevedere per le grandi imprese e quelle a forte consumo di energia l’obbligo di effettuare e presentare all’ENEA una diagnosi energetica dei propri impianti produttivi con cadenza quadriennale. Mentre alla prima scadenza di dicembre 2015 le diagnosi potevano essere redatte anche da tecnici non certificati, attualmente è previsto l’intervento di tecnici certificati secondo le norme UNI 11339 e UNI 11352, vale a dire EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) ed ESCo (Energy Service Company).
Durante le tre annualità precedenti (dicembre 2015 – dicembre 2018), erano state inviate all’ENEA 16.105 diagnosi energetiche da parte di 8.871 aziende, di cui 5.862 da grandi imprese e 2.913 energivore, con un risparmio stimato dagli interventi previsti in diagnosi di 896,3 ktep/anno. Grazie a questi risultati l’Italia si colloca al top della classifica UE dei Paesi più virtuosi nell’attuazione della direttiva europea sull’efficienza energetica per gli audit energetici nelle aziende e i dati relativi alla nuova tornata lasciano ben sperare per il quadriennio 2019-23.
“Le novità più significative della seconda tornata riguardano la standardizzazione dei report e, in particolare, del riepilogo dei consumi con annesse linee guida settoriali per la redazione della diagnosi, realizzate in collaborazione con le associazioni di categoria; i requisiti minimi di una diagnosi standard; la matrice di sistema per le imprese certificate ISO 50001; le linee guida per il monitoraggio, sia nel settore industriale che nel terziario, fondamentali nella seconda tornata in quanto gli audit dovevano essere corredati di un apposito piano di monitoraggio dei consumi”.