Sistema ETS, il Parlamento UE approva la riforma

Sistema ETS, il Parlamento UE approva la riforma

Il Parlamento UE ha dato il via libera alla riforma del sistema ETS individuando tre linee di fondo: meno permessi CO2 disponibili per incoraggiare gli investimenti a basse emissioni; istituzione di due nuovi fondi per sostenere l’innovazione e la transizione; più impegno nella realizzazione degli obiettivi assunti nel quadro dell’accordo di Parigi. La parola passa ora al Consiglio per l’adozione formale prima dell’entrata in vigore.

Il comunicato del Parlamento chiarisce che con il testo approvato si richiede di:

  • Accelerare la riduzione annua delle quote di emissioni messe all’asta (il cosiddetto “fattore di riduzione lineare”) del 2,2% dal 2021, ossia in aumento rispetto al 1,74% previsto attualmente (tale fattore sarà  inoltre riesaminato, per aumentarlo ulteriormente, dal 2024);
  • Raddoppiare la capacità  della riserva di stabilità  del mercato ETS, che serve a eliminare le quote di emissioni in eccesso sul mercato: una volta attivata, la riserva assorbirebbe fino al 24% delle quote in eccesso in ogni asta annuale, per i primi quattro anni, aumentandone il prezzo e incentivando di conseguenza la riduzione delle emissioni.

In merito all’istituzione dei fondi, un “fondo di modernizzazione” contribuirà  a migliorare i sistemi energetici negli Stati membri a basso reddito. I deputati hanno approvato delle regole più severe per i finanziamenti UE, che non potranno più andare a progetti industriali alimentati a carbone, ad eccezione dei sistemi di teleriscaldamento negli Stati membri più poveri.

Un fondo per l’innovazione fornirà  sostegno finanziario per i progetti sulle rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e l’innovazione a basse emissioni.

La legge mira a prevenire la “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, ossia il rischio che le imprese possano delocalizzare la produzione al di fuori dell’Europa, in paesi con regole meno stringenti in materia di riduzione delle emissioni. I settori a più alto rischio riceveranno gratuitamente le loro quote ETS. I settori meno esposti riceveranno gratuitamente un 30% di quote in più.