Si è conclusa la consultazione sulla Strategia Energetica Nazionale

Si è conclusa la consultazione sulla Strategia Energetica Nazionale

Settimana scorsa si è conclusa la consultazione pubblica sul documento preliminare della Strategia Energetica Nazionale, il piano decennale del Governo italiano teso ad anticipare e gestire i cambiamenti del sistema energetico. 
In tre mesi sono arrivati oltre 700 contributi tematici e 280 contributi completi con commenti, segnalazioni e proposte, dei quali circa il 30% da cittadini, il 25% da aziende, il 5% dal mondo accademico e enti, il 30% da associazioni. La consultazione ha inoltre registrato oltre 9.700 visualizzazioni della pagina web dedicata del Mise.
Per i ministri competenti sono arrivati importanti contributi, proposte e commenti che saranno essenziali per definire il testo finale della Sen che verrà  presentato nei prossimi mesi nonchà© quello dei provvedimenti attuativi delle misure più immediate. Adesso si apre la fase della decisione con l’individuazione delle scelte tecniche e di quelle strategiche, nonchà© quella dell’implementazione. 

Nel contempo iniziano a circolare anche le osservazioni presentate.
La Fire, ad esempio, ha espresso nel complesso parere positivo anche se c’è poco spazio per l’efficienza energetica e ai piani per attuarla. L’impressione “è che molto finisca per dipendere dall’introduzione sul mercato di nuove tecnologie, capaci di produrre risparmi energetici e riduzioni delle emissioni a costi molto più bassi di quelli prevedibili con l’applicazione delle soluzioni oggi disponibili. La FIRE concorda che il raggiungimento degli obiettivi sull’efficienza energetica sia tutt’altro che banale e scontato e che sia difficile pensare di riuscire a conseguirlo senza una rivisitazione dei processi produttivi, dell’approccio all’edilizia, delle modalità  di trasporto e di lavoro, e più in generale delle abitudini.
L’attenzione è d’altra parte troppo puntata su gas ed energia elettrica, due temi fondamentali e importanti, ma non sufficienti a produrre la svolta richiesta dall’Accordo di Parigi, nà© di per sà© caratterizzati dal livello di innovazione e stimolo di nuovi modelli di business che questo richiede. Efficienza energetica, fonti rinnovabili e produzione tradizionale continuano ad essere visti come elementi distinti, quando dovrebbero essere ricercate maggiori sinergie e sviluppi integrati, dedicando risorse alla ricerca di nuove soluzioni, allo sviluppo di nuove filiere all’incremento di politiche di uso efficiente delle risorse – con privilegio di quelle disponibili sul territorio – in un’ottica circolare”.

Per Anigas il nuovo quadro normativo sui Certificati Bianchi sarà  foriero di squilibri tra domanda e offerta e suggerisce quindi di introdurre misure contro il trattenimento a tempo indefinito dei Titoli stessi, ad esempio potrebbe essere utile indicare un termine ultimo per immetterli sul mercato o introdurre un corrispettivo di giacenza. 

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