Settore industriale, la Commissione UE ha aggiornato l’elenco delle materie prime critiche

Settore industriale, la Commissione UE ha aggiornato l’elenco delle materie prime critiche

La Commissione UE ha presentato un piano d’azione per le materie prime critiche avendo come orizzonte temporale il 2030 e il 2050 (link). 

Non si tratta di una novità , infatti, l’approvvigionamento sicuro di materie prime per l’industria dell’Unione Europea è una questione annosa, di cui ci si occupa fin dagli anni Settanta.

“Il piano d’azione esamina le sfide attuali e future e propone azioni volte a ridurre la dipendenza dell’Europa dai Paesi terzi, diversificando l’approvvigionamento da fonti primarie e secondarie, migliorando l’efficienza delle risorse e la circolarità  e promuovendo allo stesso tempo un approvvigionamento responsabile a livello mondiale. Tali azioni favoriranno la transizione verso un’economia verde e digitale, rafforzando allo stesso tempo la resilienza dell’Europa e l’autonomia strategica aperta per quanto riguarda le tecnologie chiave, necessarie per compiere tale transizione”.

La Commissione ha aggiornato l’elenco per tenere conto della loro mutata importanza economica e dei nuovi rischi di approvvigionamento in base alle relative applicazioni industriali e comprende 30 materie prime critiche. Per la prima volta è stato aggiunto all’elenco anche il litio. “Solo per le batterie delle automobili elettriche e lo stoccaggio dell’energia, il fabbisogno di litio in Europa aumenterà  fino a 18 volte entro il 2030 e fino a 60 volte entro il 2050. Non possiamo permetterci di sostituire l’attuale dipendenza dai combustibili fossili con la dipendenza dalle materie prime critiche”, cosଠsi è espresso il Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche MaroÅ¡ Å efcovic.

Il piano d’azione per le materie prime critiche mira a:

  • sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell’UE;
  • ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l’uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l’innovazione;
  • rafforzare l’approvvigionamento interno di materie prime nell’UE;
  • diversificare l’approvvigionamento dai Paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale, nel pieno rispetto degli obblighi internazionali dell’UE.