Settore ceramica escluso dal rischio di rilocalizzazione emissioni CO2

Settore ceramica escluso dal rischio di rilocalizzazione emissioni CO2

La Federazione Europea dell’Industria Ceramica ha scritto alla Presidente della Commissione Europea per contestare l’esclusione del settore ceramico tra quelli ammessi alla compensazione dei costi indiretti relativi all’ETS, richiesta inserita in una specifica interrogazione parlamentare.

“I produttori temono che il mancato accesso agli aiuti di Stato nell’ambito del sistema di scambio delle quote di emissioni dell’UE (ETS) metterà  a rischio la competitività , la redditività  e la sopravvivenza dell’industria della ceramica che, stanti gli elevati costi produttivi e l’alta esposizione alla concorrenza internazionale, rischia la delocalizzazione in Paesi extraeuropei, soprattutto africani e asiatici, che applicano standard ambientali meno onerosi dell’UE.

Secondo Confindustria Ceramica, l’esclusione dall’ETS a partire dal 1° gennaio 2021 è, di fatto, una tassa che colpisce ingiustamente l’industria italiana della ceramica che lavora già  ad altissima efficienza energetica, avendo investito molto in tecnologie sostenibili.

L’industria della ceramica è un’eccellenza italiana ed europea, che in Italia nel 2019 contava 27 500 addetti diretti e un fatturato di 6,5 miliardi di euro”

L’interrogante chiedeva quindi di reinserire la ceramica nella lista dei settori tutelati dagli aiuti di Stato nell’ambito del sistema ETS per il decennio 2021-2030 ed anche di sostenere il comparto.

A fine marzo è arrivata la risposta negativa della Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager a nome della Commissione europea.

“Nel quadro del processo di revisione degli orientamenti precedenti, la Commissione ha valutato il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2 in un gran numero di settori, sulla base di dati economici oggettivi. I differenti settori, incluso quello della produzione delle piastrelle e lastre in ceramica per pavimenti e rivestimenti, hanno più volte avuto la possibilità  di contribuire a tale processo. Sulla base delle informazioni di cui sopra, il settore della ceramica non è stato incluso tra i settori relativamente ai quali, secondo i principi stabiliti negli orientamenti, gli aiuti di Stato potrebbero essere considerati compatibili con il mercato interno. La ragione principale per cui tale settore non è stato incluso è che ha un’intensità  di emissioni indirette relativamente bassa, pari a 0,548 kg CO2/EUR (la soglia per l’inclusione era di 1 kg di CO2/EUR). Dal momento che l’elenco dei settori ammissibili è stato appena aggiornato, una revisione ulteriore non è prevista nel breve termine.