09 Giu Rinnovabili: Biometano, aggiornati i numeri degli incentivi
Il GSE, monitorando il raggiungimento del limite massimo annuo di producibilità di biometano ammesso ai meccanismi incentivanti, ha rilevato che, nel periodo di riferimento gennaio-marzo 2020, questi è stato di circa 77,5 mln Sm3 all’anno, il 7% del limite massimo ammesso pari a 1,1 miliardi di standard metri cubi.
“Il GSE ha aggiornato, inoltre, il contatore della producibilità e dell’effettiva produzione annua degli impianti di biometano avanzato e di biocarburanti avanzati diversi dal biometano, qualificati in esercizio ed espressa in Certificati di Immissione in Consumo (CIC).
Per quanto riguarda la produzione di biometano avanzato, nel medesimo periodo, risultano 23.120 CIC oggetto di ritiro da parte del GSE per un controvalore di circa 8,7 milioni di euro. Il GSE ha incentivato circa 15,1 milioni di Sm3 dei quali ha fisicamente ritirato e collocato sul mercato circa 13,8 milioni di Sm3, per un controvalore di oltre 1,5 milioni di euro. Con riferimento invece alla produzione di biocarburanti avanzati, nel primo trimestre 2020, risultano 1.295 CIC oggetto di ritiro da parte del GSE per un controvalore di circa 0,5 milioni di euro”.
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Secondo il primo rapporto del progetto europeo OceanSET 2020, grazie ai 5 milioni destinati a finanziamenti pubblici all’energia dal mare, l’Italia è al primo posto tra i Paesi mediterranei e al secondo in tutta Europa, subito dopo il Regno Unito.
“Il settore dell’energia dal mare in Italia sta entrando in una fase operativa, precommerciale, grazie alle sperimentazioni in corso di prototipi sviluppati da enti di ricerca come ENEA, CNR e RSE, università e grandi aziende nazionali dell’energia. Ora è necessario consolidare questa posizione attraverso una programmazione di medio termine dei finanziamenti pubblici alla ricerca e il supporto degli incentivi allo sviluppo di questo settore delle rinnovabili.
In Europa la disponibilità di risorse energetiche marine è maggiore lungo la costa atlantica (in particolare in Irlanda e Scozia), ma il mar Mediterraneo non è da meno. Le aree con il più alto potenziale di energia dalle onde sono le coste occidentali della Sardegna e della Corsica, ma anche il Canale di Sicilia e le aree costiere di Algeria e Tunisia, dove il flusso medio di energia oscilla tra i 10 e i 13 kW/m. Mentre l’energia dalle maree può essere €˜estratta’ principalmente nello Stretto di Messina, dove la produzione di energia potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico di una città come la stessa Messina.
Tra gli obiettivi a breve e medio termine, l’Unione europea ha posto la riduzione del costo del kWh dell’energia dalle maree (da 0,15 ‚¬/kWh nel 2025 a 0,10 ‚¬/kWh nel 2030) e dall’energia delle onde (da 0,20 ‚¬/kWh nel 2025 a 0,10 ‚¬/kWh nel 2035)”.