REPORT AIE: FOTOVOLTAICI E DIPENDENZA DALLA CINA

REPORT AIE: FOTOVOLTAICI E DIPENDENZA DALLA CINA

80% del totale globale della produzione di pannelli solari appartiene, oggi, alla Cina.

Secondo il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia sulla filiera globale dei pannelli fotovoltaici “Il mondo dipenderà quasi completamente alla Cina per la fornitura dei principali elementi per la produzione di moduli fotovoltaici fino al 2025. Un livello di concentrazione che rappresenterebbe una notevole vulnerabilità in qualsiasi catena di approvvigionamento globale, e il fotovoltaico non fa eccezione”. La Cina, si legge, ha investito dieci volte più dell’Europa in nuove strutture per la produzione di impianti fotovoltaici – 50 miliardi di dollari – e dal 2011 ha creato oltre 300mila posti di lavoro.

Il report, primo nel suo genere da parte dell’Aie, ha rilevato che la quota della Cina in tutte le fasi di produzione dei pannelli solari (silicio, lingotti, wafer, celle e moduli) supera oggi l’80% del totale globale, e potrebbe raggiungere presto il 95% nella produzione globale di silicio, lingotti e wafer. Un problema, sottolinea l’Aie, perché se la capacità globale di produzione di wafer e celle e di assemblaggio di moduli ha superato la domanda di almeno il 100% alla fine del 2021, c’è attualmente un collo di bottiglia nella catena di approvvigionamento di polisilicio, con conseguente aumento di circa il 20% dei prezzi dei pannelli solari nell’ultimo anno e ritardi nelle consegne in tutto il mondo. Il rischio, ha riferito il direttore dell’Aie Fatih Birol al Financial Times, “non è solo geopolitico. Può essere un disastro, un’interruzione potrebbe avere grosse implicazioni per la transizione e la sicurezza energetica”.

Alla base di questo dominio cinese c’è la competitività dei costi di produzione che in Cina sono inferiori del 10% rispetto all’India, del 20% rispetto agli Stati Uniti e del 35% rispetto all’Europa, differenze dovute sostanzialmente ai costi dell’energia, della manodopera, degli investimenti. L’energia elettrica rappresenta oltre il 40% dei costi di produzione del polisilicio e quasi il 20% per i lingotti e i wafer. Circa l’80% dell’energia elettrica oggi impiegata nella produzione di polisilicio in Cina ha un prezzo di 75 dollari per MWh, inferiore di quasi il 30% rispetto al prezzo globale. Secondo l’Aie, “i governi devono stare attenti a garantire la sicurezza delle forniture fotovoltaiche come parte integrante della transizione”, valutando “le vulnerabilità e i rischi delle catene di approvvigionamento e sviluppando strategie e azioni per affrontarli”.