
02 Ago RALLENTAMENTO NELLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Mancanza di moduli fotovoltaici e materie prime: l’Italia rallenta con il fotovoltaico ma mantiene costante il riempimento degli stoccaggi.
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenendo alla Consiglio Energia straordinario di Bruxelles, ha sottolineato che ci sono problemi nell’approvvigionamento di moduli fotovoltaici e materie prime. Secondo i dati, nei primi 6 mesi del 2022 in Italia sono stati firmati contratti di concessione alla rete per i nuovi impianti da fonte rinnovabile per un totale di 9 GW. A causa della mancanza di moduli fotovoltaici e materie prime molte installazioni verranno realizzate nel 2023.
Analizzando poi il consumo di suolo dovuto all’installazione di impianti fotovoltaici a terra, secondo un report di Snam, nel 2021 gli impianti fotovoltaici a terra coprono un totale di 175 km quadrati di suolo italiano. Nel complessivo gli impianti fotovoltaici a terra hanno determinato un consumo di suolo pari a 70 ettari: un dato, rileva il rapporto, abbastanza distante dai 242 ettari rilevati nel 2020 e dai 246 rilevati nel 2019. Questo è dovuto, afferma Snam, a un calo nell’installazione di impianti superiori a 5 MW, di cui il Gse ha registrato nel 2021 38 MW installati contro i 160 MW del 2020 e i 214 MW del 2019. Tuttavia, il totale della potenza installata nel 2021 non si è discostato di molto da quello degli anni precedenti grazie a un aumento degli impianti compresi tra 0,2 e 5 MW, passati da 172 MW del 2020 a 357 MW nel 2021 (un aspetto, sottolinea il rapporto, positivo da evidenziare in ottica dello sfruttamento dei tetti degli edifici e dei fabbricati più grandi). La distribuzione dei pannelli fotovoltaici installati a terra a livello regionale, prosegue il rapporto, mostra una situazione abbastanza eterogenea. Secondo i dati Snam, sfruttando gli edifici disponibili, inclusi parcheggi e aree dismesse, ci sarebbe posto per una potenza fotovoltaica compresa fra 70 e 92 GW, un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile complessiva previsto dal Piano per la Transizione Ecologica al 2030.