Quale valore ha l’acqua per il nostro sistema? Scenari attuali e futuri

Quale valore ha l’acqua per il nostro sistema? Scenari attuali e futuri

La gestione dell’acqua è un tema delicato, complesso e che è destinato a diventare sempre più cruciale con il trascorrere del tempo. Per analizzarne lo stato attuale e le potenzialità  future, sia nel comparto pubblico che quello privato, l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano ha redatto un apposito studio, il Water Management Report, presentato lo scorso 30 gennaio.

Ciò che emerge in prima battuta è il numero rilevante di tecnologie e soluzioni identificate lungo tutte le fasi del ciclo idrico, a cui corrispondono indicativamente oltre 450 imprese ed un fatturato complessivo di oltre 22 miliardi di euro. Entrando nel merito del rapporto, le interviste condotte ai gestori del servizio idrico integrato (comparto civile) e alle industrie (con particolare riferimento ai settori di plastica e gomma, carta, tessile, alimentare) hanno confermato la presenza di importanti criticità .

Ne è un esempio l’elevata incidenza media delle perdite che caratterizza le reti di acquedotto: per i gestori di grandi dimensioni (ovvero che servono più di 1.000.000 di abitanti), infatti questo valore supera infatti il 40%. Questa condizione è dovuta prevalentemente ai materiali poco innovativi che ancora compongono una gran parte delle reti di acquedotto, oltre che alla scarsa manutenzione preventiva.

A fronte di ciò, il Report mostra comunque quanto si stia realizzando in termini di investimenti sugli acquedotti, con tuttavia alcune difficoltà  per gli operatori più piccoli di accedere alle risorse finanziarie sufficienti, oltre che per strumenti per la misura ed il monitoraggio.

Nel comparto industriale, emerge come aspetto critico uno scarsa sensibilità  verso la materia, in quanto la presenza di una figura specializzata nella gestione della risorsa idrica – hydro manager – risulta ancora relativamente bassa, cosଠcome basso rimane il livello di investimenti, minato prevalentemente dalla scarsa remuneratività  degli stessi (in relazione ad un costo dell’acqua che ancora non rispecchia l’effettivo grado di scarsità  che si stima per il futuro), e dall’incertezza normativa.

Nonostante ciò, non si escludono possibili trend di crescita, ad esempio con riferimento all’ambito di controllo e misura, con uno sguardo volto alle nuove tecnologie (smart meter, sensori, telecontrollo, digitalizzazione e big data).

Nel complesso, per il mercato della gestione dell’acqua, sia in ambito civile che industriale, il percorso di crescita potrebbe trovarsi ad un bivio: investimenti crescenti, se accompagnati da stabilità  normativa e semplificazione delle procedure per facilitare la predisposizione dei progetti e ridurne i tempi di realizzazione (proseguendo quindi il trend positivo del quadriennio 2016-2019 che ha visto gli investimenti raggiungere i massimi storici: 3,5 miliardi annui complessivi per il comparto civile e 1 miliardo per quello industriale); oppure un rallentamento dovuto principalmente all’incertezza (normativa e di convenienza), con la possibilità  che tali condizioni possano determinare consistenti mutamenti del sistema, e dunque incidere significativamente sul futuro degli interventi, sempre più necessari per assicurarne la continuità  e colmare il gap con gli altri Paesi europei.

Acqua ed energia sono due temi fortemente interconnessi tra loro, per questo noi di Fedabo seguiamo costantemente l’evoluzione normativa sul tema di sistema idrico. Per ulteriori informazioni, contattaci!