PRESENTAZIONE RELAZIONE ANNUALE ARERA

PRESENTAZIONE RELAZIONE ANNUALE ARERA

Il 24 settembre è stata presentata la relazione annuale 2021 dell’Arera (Volume 1 Stato dei servizi; Volume 2 – Attività svolta; Sintesi dei volumi).
Ripercorriamo alcuni passaggi della presentazione del Presidente Stefano Besseghini.
E’ stato richiamato il procedimento in corso di riforma della regolazione del dispacciamento (Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico – TIDE) la cui complessità richiede un processo condiviso e partecipato, sostenuto anche dai numerosi progetti pilota avviati nell’ultimo anno.
Il decommissioning e l’individuazione del sito per la realizzazione di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi (avviatosi in questi mesi dopo anni di ritardi) non possono più aspettare.
Le evidenze derivanti dalla progressiva liberalizzazione dei settori energetici e le esigenze specifiche legate al processo di decarbonizzazione richiedono una riflessione sull’opportunità di introdurre strumenti in grado di trasferire il rischio legato agli investimenti in alcune tipologie di infrastrutture dagli operatori di mercato al sistema nel suo complesso
Per quanto riguarda il superamento del servizio di maggior tutela, si tratta di un percorso che richiederà molto lavoro, in cui la selezione di operatori affidabili in grado di erogare correttamente il servizio tenga conto del numero elevato dei clienti ancora serviti nella maggior tutela e della maggiore concentrazione del mercato (circa 14,5 milioni di punti rispetto ai 212 mila punti trasferiti, dal 1° luglio 2021, ai nuovi esercenti il servizio a tutele graduali).
È importante rilevare e come la principale iniziativa infrastrutturale realizzata in Italia ed entrata in servizio alla fine del 2020, il TAP, abbia dimostrato di essere uno strumento efficace per il contenimento del differenziale di prezzo che storicamente caratterizzava TTF e PSV.
L’Autorità guarda con grande attenzione alla proposta legislativa che la Commissione europea dovrebbe presentare entro la fine del 2021 per guidare il processo di decarbonizzazione del settore; auspicando che possa essere l’occasione per modificare l’attuale modello di attribuzione dei costi fissi delle infrastrutture, che da anni l’Autorità segnala come il principale elemento di distorsione dei segnali di prezzo e di limitata integrazione tra i diversi hub europei.
È facile prevedere che la pressione al rialzo dei prezzi si mantenga nell’immediato futuro e le previsioni di medio periodo lasciano ad oggi intravedere un processo molto lento di riallineamento a prezzi più bassi, il che sollecita una riflessione sulla opportunità di rendere alcuni interventi strutturali, tra cui la possibilità di destinare stabilmente una quota del gettito in crescita delle aste CO2 alla riduzione degli oneri generali di sistema.