06 Set PIL IN NEGATIVO IN CASO DI BLOCCO DEL GAS RUSSO
Secondo un’analisi di Ficht, il blocco del gas russo porterebbe in negativo i Pil europei ma l’Italia si riserverebbe una gamma più ampia di opzioni.
Secondo le analisi di Fitch, un eventuale blocco dell’import di gas russo manderebbe l’Unione europea in recessione, con un effetto negativo sul Pil Ue dell’1,5-2%, del 3% sulla Germania e del 2,5% sull’Italia. Il report pubblicato da Fitch pare in linea con quanto prospettato da S&P nei giorni scorsi. La Ue, sottolinea il report, “ha una strategia credibile per mitigare gli effetti peggiori di uno stop alle importazioni di gas dalla Russia nel 2023, subordinata però a rapidi aggiustamenti dell’equilibrio tra offerta e domanda” ed è quindi in grado di “resistere alla crisi del gas russo” anche “se non senza dolore”. Secondo gli analisti “l’impatto economico dello shock del gas dovrebbe attenuarsi notevolmente nel 2024, con l’adeguamento delle strutture produttive e dei modelli di consumo e l’entrata in funzione di nuove infrastrutture per l’importazione di gas”. Nel frattempo, però, prosegue il report “la vulnerabilità economica di un’interruzione” risulta “ancora molto elevata, nonostante i recenti sforzi aggressivi per diversificare le fonti di importazione, in particolare il gas naturale liquefatto”. Inoltre, un eventuale razionamento dei consumi “amplificherebbe le perturbazioni economiche”. Quanto all’Italia il nostro Paese “entra nello scenario di interruzione del gas russo con una gamma di opzioni più ampia di altri Stati Ue, alla luce della sua capacità di operativa di rigassificazione di Gnl di 14 miliardi di metri cubi e all’esistente gasdotto con l’Algeria”. A fronte di un consumo storico di circa 29 miliardi di metri cubi di gas russo, Fitch si attende che il nostro Paese “sarà in grado di modellare meglio di altri Paesi il suo mix di forniture per far fronte all’atteso calo delle importazioni russe, che nel nostro scenario scenderanno a 8,7 miliardi di metri cubi nel 2022 e a zero nel 2023”. Ciò grazie a 9 miliardi di metri cubi in più dall’Algeria e a una capacità aggiuntiva di rigassificazione di 8,8 miliardi nel 2023.