14 Apr Petrolio, raggiunto l’accordo sui tagli, ma scarsi gli effetti sulle quotazioni
Dopo il fallimento della riunione precedente, il 9 aprile si è tenuto in videoconferenza un nuovo vertice dei Paesi OPEC e non OPEC per rivedere le quote produttive con l’intento di arginare il crollo delle quotazioni petrolifere. A tale vertice ne ha fatto seguito un altro il 12 aprile che ha limato le decisioni precedenti a seguito delle osservazioni presentate dal Messico.
Si è cosଠdeciso di tagliare la produzione complessiva di petrolio di 9,7 milioni di b/g a partire dal primo maggio 2020 e per un periodo di due mesi. Dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2020 il taglio scenderà invece a 7,7 milioni di b/g. Seguirà poi una riduzione di 5,8 milioni di b/g per altri 16 mesi, dal primo gennaio 2021 al 30 aprile 2022. Il prossimo incontro è in calendario per il 10 giugno 2020.
Per gli analisti i tagli non sono tuttavia ritenuti sufficienti e si attendono le decisioni degli Usa, attualmente il primo produttore mondiale. Al termine del G20 energia, convocato per affrontare le medesime tematiche del vertice OPEC Plus, gli Stati Uniti si sarebbero resi disponibili a tagliare, entro fine anno, 2/3 milioni di b/g, ma non è stato chiarito quando e in quali condizioni verrebbe assunta tale decisione (attualmente la produzione è diminuita di soli 0,6 milioni di b/g).
L’intero quadro delineato non ha sortito particolari effetti sul mercato con il Brent che continua ad essere quotato, ad inizio settimana, sui 32 $/b circa e il WTI sui 23 $/b.