PAGAMENTO GAS IN RUBLI VIOLA LE SANZIONI?

PAGAMENTO GAS IN RUBLI VIOLA LE SANZIONI?

Secondo il Mite il pagamento del gas in rubli non violerebbe le sanzioni. La commissaria europea per l’energia ritiene che violi le sanzioni.

Secondo la commissaria europea per l’energia, il meccanismo di pagamento in rubli del gas chiesto dalla Russia è “una violazione delle sanzioni e non può essere accettato”. Infatti “i pagamenti in rubli sono una chiara violazione delle sanzioni, in quanto forniscono risorse per le operazioni della Banca centrale russa”. Dal primo aprile, gli operatori europei che vogliono acquistare gas russo devono aprire due conti, uno in euro e uno in rubli, presso Gazprombank. Gli operatori versano gli euro sul primo conto e Gazprom li trasforma in rubli convertendoli alla Banca centrale russa, sanzionata dall’Unione europea. Poi Gazprombank deposita i rubli sul secondo conto: con questi gli operatori europei possono acquistare il gas dalle aziende russe. A metà maggio gran parte delle aziende europee devono pagare le forniture di gas a Gazprom. Qualche giorno fa, gli operatori di Polonia e Bulgaria si sono rifiutati di pagare il gas in rubli e, in risposta, Gazprom ha tagliato le forniture di gas ai due Paesi. Nei prossimi giorni la Commissione europea informerà gli operatori su ciò che si può fare e ciò che non si può fare nell’attuale quadro di sanzioni alla Russia. Ha detto anche che ora la priorità per i Paesi europei è prepararsi a un’interruzione delle forniture. Settimana scorsa, il ministro della Transizione ecologica ha sottolineato che l’Unione europea deve dare un’indicazione chiara agli operatori “sul fatto che si possa o non si possa aprire il conto in rubli e pagare in rubli”. Il Mite in una sola nota, ripresa dal Sole24Ore, sottolineava che comunque lo schema euro/rubli che prevede che le imprese paghino in euro, al momento non lascia ravvisare una violazione delle sanzioni stabilite il 24 febbraio.