03 Set Operativo il piano triennale della ricerca di sistema elettrico, importante sarà il ruolo dei sistemi di accumulo
Nel mese di agosto è stato firmato il Piano Triennale della Ricerca di Sistema elettrico.
Il decreto, che fissa le priorità , gli obiettivi generali, i temi e le risorse delle attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico nazionale, sarà pubblicato dopo la registrazione della Corte dei Conti.
Soddisfatto il Sottosegretario con delega all’Energia Crippa che lo reputa uno strumento fondamentale per governare l’evoluzione del sistema elettrico. “Riteniamo che sia necessario interagire in modo diverso con i sistemi e i prodotti esistenti, in modo che anche la piccola e media impresa italiana possa fare la sua parte. L’Italia è fortemente impegnata nella promozione dello sviluppo delle fonti rinnovabili e intende continuare a consolidare un ruolo di primo piano in linea con i nuovi ed ambiziosi target del quadro comunitario al 2030. L’obiettivo è quello di favorire politiche e programmi orientati sia alla domanda, sia all’offerta di energia.
Lo stanziamento previsto per il triennio ammonta a 210 milioni di euro, in analogia al precedente triennio, cosଠda non determinare un ulteriore aggravio sulla bolletta elettrica. Le attività verranno realizzate attraverso gli accordi di programma stipulati dal Ministero dello Sviluppo Economico con soggetti pubblici o organismi a prevalente partecipazione pubblica e le procedure concorsuali per la selezione dei progetti di ricerca non compresi negli accordi di programma.
Un tema su cui la ricerca di sistema punta molto è la piena ed efficace integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti, al fine di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. La ricerca di sistema punta molto sui sistemi di accumulo visto anche il grande interesse e i diversi progetti attualmente in fase di realizzazione o di esercizio. Le batterie assumono un ruolo determinante per l’accumulo di energia prodotta da fonti rinnovabili che, come si sa, non è programmabile.