OLANDA E AUSTRIA RIABILITANO L’USO DEL CARBONE

OLANDA E AUSTRIA RIABILITANO L’USO DEL CARBONE

Lo stato di emergenza fa riattivare, dopo la decisione della Germania, alcune centrali a carbone.

Anche Olanda e Austria, la scorsa settimana, hanno annunciato la revoca delle restrizioni alla produzione di elettricità da carbone, dopo la decisione di Germania per un maggiore utilizzo del combustibile. Le centrali olandesi a carbone possono ora “funzionare a pieno regime invece del massimo del 35%”, in vigore da gennaio 2022 nel Paese al fine di ridurre le emissioni di Co2, ha annunciato il ministro olandese dell’Ambiente e dell’Energia. La decisione olandese, “preparata con i colleghi europei”, arriva il giorno dopo annunci simili in Germania e Austria per utilizzare più carbone così da compensare il calo delle consegne del gas russo. L’Olanda non ha mai del tutto rinunciato al carbone, ma stava riducendone l’uso in vista del phase out: se nel 2018 il peso del carbone nel mix era del 27%, nel 2021 era sceso al 12,5%. Va ricordato che gli olandesi dipendono invece da Mosca per circa il 15% delle forniture di gas, rispetto a una media del 40% nell’Ue. Sempre le parole del ministro olandese: “vorrei sottolineare che al momento non c’è una grave carenza di gas. Tuttavia, più paesi sono ora sotto pressione e questo ci preoccupa”. Anche l’Austria ha annunciato il prossimo riavvio di una centrale a carbone in disuso, per poter sopperire a un’eventuale penuria. L’impianto ha una capacità di generazione di energia elettrica per 832 MW e di calore per 400 MW per il teleriscaldamento. L’Austria è uscita con successo dal carbone nel 2020 e si era stabilito di riaccendere la centrale sono in casi di emergenza.