NUOVE PROSPETTIVE ECONOMICHE PER ITALIA E EUROPA

NUOVE PROSPETTIVE ECONOMICHE PER ITALIA E EUROPA

L’Eurostat stima al rialzo l’inflazione da marzo. Nuove proiezioni per l’economia nazionale. Favorite le energie verdi.

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina le prospettive economiche mondiali non sono mai state così incerte. Le pesanti sanzioni varate minacciano di portare la Russia al default tecnico, mentre lo spettro di una crisi alimentare globale provoca fiammate inflazionistiche. Nel peggiore degli scenari, secondo le prime valutazioni del Fmi, l’economia della macroregione Europa Orientale si contrarrà di oltre il 9%, con un crollo del 20% per la Russia e del 75% per l’Ucraina. L’Eurostat stima al 7,5% il tasso d’inflazione a marzo, in netto aumento rispetto al 5,9% di febbraio. Per quasi il 45%, questo incremento è da imputare alla componente energetica (a febbraio questa pesava per il 32%). La BCE ritiene che il rialzo dei prezzi del gas e dei beni alimentari dovuto alla crisi ucraina verrà trasmesso gradualmente all’economia reale nel corso dell’anno, producendo livelli persistentemente alti di inflazione. La Banca d’Italia ha rivisto le proprie proiezioni per l’economia nazionale alla luce dell’evolversi della situazione internazionale. Nello scenario migliore, il Pil italiano crescerà del 3% del 2022 e del 3,1% nel 2023. In quello peggiore, il Pil potrebbe contrarsi di quasi mezzo punto sia nel 2022 che nel 2023, con un calo del 7% sul biennio rispetto alle previsioni di gennaio. In questo scenario, l’inflazione toccherebbe l’8%. La spinta sulle energie rinnovabili conseguente alla prolungata crisi energetica europea sembra favorire gli operatori del mercato delle tecnologie verdi, in crescita cauta ma ottimistica. Restano in discussione le misure da adottare nei prossimi anni a livello comunitario, con l’intero comparto energetico che si mostra piuttosto dinamico.