
15 Ott Nuova vita per gli scarti dell’industria siderurgica
Riutilizzare gli scarti dell’industria siderurgica per lo stoccaggio di energia termica negli impianti solari termodinamici: è questo l’obiettivo della ricerca ENEA in materia di economia circolare per un’industria siderurgica verso “rifiuti zero”, realizzata nell’ambito del progetto europeo REslag.
Si consideri che solo in Europa vengono prodotte ogni anno circa 20 milioni di tonnellate di scorie di acciaio, la maggior parte delle quali (il 75%) trova impiego in edilizia e nella cantieristica stradale, mentre il restante 25% (oltre 5 milioni di tonnellate, l’equivalente in peso di 650 Tour Eiffel) rimane stoccato negli impianti di produzione oppure smaltito in discarica, con un evidente impatto sull’ambiente.
Il ricercatore Enea cosଠillustra il progetto. “Per questo progetto abbiamo sostituito una parte dei sali fusi, utilizzati dall’impianto solare a concentrazione per accumulare energia termica ad alta temperatura (fino a 550 ºC), con scarti d’altoforno opportunamente riprocessati. I vantaggi sono molteplici: con l’impiego di questi materiali è possibile ridurre i costi associati alla tecnologia del solare a concentrazione e ottenere un sistema di produzione di energia elettrica ancora più sostenibile, riciclando un rifiuto industriale altrimenti destinato al deposito in fabbrica o alla discarica. Grazie a questa sperimentazione, abbiamo messo a punto un sistema a basso costo per l’accumulo di energia termica, che potrebbe aprire la strada alla diffusione del solare a concentrazione, una tecnologia €˜100% verde’ in grado di disaccoppiare la fase di produzione di energia termica da quella di conversione in elettricità e, quindi, di produrre corrente elettrica in base alle richieste della rete anche in assenza della radiazione solare”.