09 Ott Mini idroelettrico, in campo le associazioni dei produttori
In particolare, si sostiene che tale decreto “preclude l’accesso alle tariffe incentivanti ai piccoli impianti su acqua fluente. Il nuovo decreto, se approvato, escluderebbe un’ampia platea, circa il 90%, di impianti idroelettrici prontamente cantierabili, già in possesso di concessione e autorizzazione, che hanno di fatto superato tutte le valutazioni di carattere ambientale previste dalla normativa nazionale e che stanno peraltro già pagando i canoni di concessione richiesti a partire dalla data di assegnazione.
Il motivo di tale divieto è stato indicato dal Ministero dell’Ambiente nel pre-contenzioso comunitario (Pilot 6011/2014/ENVI) sulla qualità dei corpi idrici, che ha lo scopo di verificare se la disciplina italiana relativa agli impianti per la produzione di energia idroelettrica sia adeguata per il raggiungimento del buono stato del corpo idrico.
Le associazioni del mondo idroelettrico ritengono che il Ministero dell’Ambiente abbia già soddisfatto le richieste del Pilot europeo tramite l’emanazione, nel febbraio 2017, delle Linee Guida nazionali sui deflussi ecologici e sulla valutazione ambientale ex ante delle derivazioni, che rendono omogenee su tutto il territorio nazionale le modalità di valutazione dell’impatto delle derivazioni sui corpi idrici.
Infine è da segnalare come il contingente riservato agli ammodernamenti degli impianti idroelettrici sia assolutamente insufficiente per sostenere gli investimenti necessari per mantenere efficiente, funzionale e sicuro nel tempo il parco idroelettrico nazionale”.