01 Dic Migliora la qualità dell’aria in Europa nell’ultimo decennio
Il rapporto 2020 dell’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) sulla qualità dell’aria in Europa, “Air quality in Europe €” 2020 report“, mostra che le politiche dell’UE, nazionali e locali e le riduzioni delle emissioni in settori chiave, hanno migliorato la qualità dell’aria in tutta Europa. Dal 2000 le emissioni dei principali inquinanti atmosferici, compresi gli ossidi di azoto (NOx), provenienti dai trasporti, sono diminuite in misura significativa, malgrado la crescente domanda di mobilità e il conseguente aumento delle emissioni di gas a effetto serra del settore. Anche le emissioni inquinanti determinate dall’approvvigionamento energetico hanno evidenziato un marcato calo, mentre i progressi nella diminuzione delle emissioni derivanti da edilizia e agricoltura sono stati lenti.
La Commissione europea ha recentemente pubblicato una tabella di marcia per il piano d’azione dell’UE verso l’obiettivo dell’azzeramento dell’inquinamento, che rientra nel quadro del Green Deal europeo.
Con riferimento al 2018 sei Stati membri hanno però superato il valore limite dell’Unione europea (UE) per il particolato fine (PM2,5): Bulgaria, Cechia, Croazia, Italia, Polonia e Romania. Solo quattro paesi europei – Estonia, Finlandia, Irlanda e Islanda – presentavano concentrazioni di particolato fine inferiori ai valori guida più restrittivi dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il rapport dell’AEA rileva che permane un divario tra i limiti legali per la qualità dell’aria dell’UE e gli orientamenti dell’OMS, una questione che la Commissione Europea intende affrontare con una revisione delle norme dell’UE.