17 Lug Mercato petrolifero in flessione
Iniziamo con le quotazioni, che hanno registrato in chiusura una decisa flessione (Brent poco sotto i 75 $/b, WTI a metà strada tra i 70 e 71 $/b, paniere OPEC poco sopra i 72 $/b). Davvero molte le variabili che hanno influenzato l’andamento: i soliti problemi produttivi di Venezuela e Canada, la ripresa della produzione in Libia, la “guerra” sui dazi doganali, lo sciopero in Norvegia, l’andamento delle scorte USA.
L’IEA, nell’ultimo Oil Market Report, ha richiamato l’attenzione sul rischio che potrebbe portare con sà© l’aumento produttivo deciso dall’OPEC che potrebbe avvenire a scapito della spare capacity. Per l’Agenzia, in prospettiva, si rischierebbe infatti di ridurre al minimo la capacità di manovra in mano ai produttori.
L’OPEC ha invece rivisto i dati sulla domanda mondiale di petrolio che nel 2019 dovrebbe crescere più lentamente rispetto al 2018 raggiungendo comunque i 100 milioni b/g (+1,45 milioni di b/g rispetto a +1,65 milioni b/g del 2018); la crescita economica mondiale è invece prevista al 3,6% (-0,2% rispetto a quella stimata per il 2018).
Per quanto riguarda la nostra borsa elettrica, la settimana conclusasi l’otto luglio ha invece visto il PUN a 61,13 ‚¬/MWh segnando cosଠun + 6,6%, ad influire sull’aumento c’è stato un incremento della domanda, un calo dell’offerta, in particolare da rinnovabili, un aumento dei prezzi in Sicilia, il tutto in un quadro caratterizzato da un aumento dei prezzi del gas (PSV a oltre 24,5 ‚¬/MWh e TTF a 22,1 ‚¬/MWh circa).