28 Apr Mercati: Si arresta il calo del PUN, sempre critiche le quotazioni del greggio
Dopo cinque settimane consecutive, durante le quali il prezzo unico d’acquisto sulla borsa elettrica italiana ha di continuo aggiornato il suo record storico negativo (29,84 ‚¬/MWh, 26,30 ‚¬/MWh, 25,46 ‚¬/MWh, 25,05 ‚¬/MWh, 23,75 ‚¬/MWh), la sesta settimana ha segnato un’inversione di tendenza. Infatti, nella settimana dal 20 al 26 aprile la media è risalita a 25,87 ‚¬/MWh.
Per quanto riguarda le quotazioni del greggio, la settimana del 27 aprile ha aperto al ribasso, con il Brent sui 20-21 $/b e il Wti sui 14-15 $/b (in ulteriore calo martedଠ28 rispettivamente a circa 19 $/b e 10-11 $/b); a pesare, ancora una volta, sono l’incertezza sull’attuale capacità di stoccaggio e il crollo della domanda causata dall’attuale pandemia.
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L’ultimo report elaborato dall’Unione Petrolifera richiama la nostra attenzione sull’andamento del mercato automobilistico. Quello dell’automotive è uno tra i settori più colpiti dall’attuale crisi e i segnali per il futuro non sono tra i più incoraggianti. Infatti, nel mese di marzo le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un calo dell’85,4% (la stima di UNRAE per aprile è di -97/98%). Quelle diesel, hanno rappresentato il 36,6% del totale (era il 45 % a marzo 2019), mentre quelle a benzina il 35,9% (era il 41,3% a marzo 2019). Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato il peso delle auto ibride è stato pari al 13,8%, quello delle auto a gpl al 7,8%, quello del metano al 2,6% e quello delle elettriche al 3,3%.
Per quanto riguarda invece i consumi dei prodotti petroliferi, questi sono ammontati a 3,3 milioni di tonnellate, con un decremento pari al 31% (-1.485.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019. Questi dati riflettono solo in parte le misure di limitazione degli spostamenti legate all’emergenza Covid 19. “Le prime stime per il mese di aprile indicano che i consumi petroliferi dovrebbero scendere di oltre il 50%, portando il calo di questi primi due mesi sui quali hanno impattato le misure di contenimento (marzo e aprile) a circa 4 milioni di tonnellate, cioè un meno 41% rispetto allo scorso anno”.