31 Ago MENO CARBONE NELL’UNIONE EUROPEA
La tendenza al ribasso osservata nelle statistiche sul carbone nell’Unione Europea è proseguita anche nel 2020. Infatti, rispetto al 2018 il consumo di carbon fossile è diminuito del 35% nel 2020 e il consumo di lignite del 33%.
Nel 2020 l’UE ha prodotto 56 milioni di tonnellate di carbon fossile, l’80% in meno rispetto alla sua produzione nel 1990. Anche il numero di Stati membri che producono carbon fossile è diminuito, da 13 nel 1990 a solo due Stati nel 2020: la Polonia, che copre il 96% della produzione totale e la Repubblica Ceca.
Sempre lo scorso anno, il consumo di carbon fossile nell’UE è stimato a 144 milioni di tonnellate, il 63% in meno rispetto al 1990. Le ragioni del minor consumo di carbon fossile sono lo spostamento energetico verso il gas naturale e le fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica.
Analogamente al carbon fossile, è diminuito anche il consumo di lignite. Nel 2020 è stimato a 246 milioni di tonnellate, il 64% in meno rispetto al 1990. Il 95% del consumo totale di lignite nell’UE è assorbito da 6 paesi: Germania (44%), Polonia (19%), Repubblica Ceca (12%), Bulgaria, Romania e Grecia. I dati di produzione e consumo della lignite sono molto simili, poiché è quasi sempre consumata nei paesi di produzione, mentre il commercio di lignite è molto limitato.
La stragrande maggioranza della lignite nell’UE è utilizzata per la produzione di elettricità. Nel 2019 è stato utilizzato per questo scopo il 93% della lignite. Tuttavia, l’uso della lignite nella produzione di energia è diminuito fortemente nel 2019.