L’Italia ha violato il diritto della Ue sulla qualità  dell’aria

L’Italia ha violato il diritto della Ue sulla qualità  dell’aria

Nel 2014 la Commissione europea aveva avviato un procedimento per inadempimento nei confronti del nostro Paese in ragione del superamento sistematico e continuato, in un certo numero di zone del territorio italiano, dei valori limite fissati per le particelle PM10 dalla direttiva «qualità  dell’aria». L’Italia era anche accusata di non avere adottato le necessarie misure di correzione. Ne era sortito un procedimento giudiziario.

Nella sentenza pronunciata il 10 novembre 2020, la Corte si è cosଠpronunciata. Dal 2008 al 2017 incluso, i valori limite giornaliero e annuale fissati per le particelle PM10 sono stati regolarmente superati nelle zone interessate. Secondo la Corte, il fatto che i valori limite in questione non siano stati superati nel corso di taluni anni durante il periodo considerato non osta all’accertamento di un inadempimento sistematico e continuato alle disposizioni in parola.

Per quanto riguarda la censura relativa alla mancata adozione di misure adeguate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per le particelle PM10, la Corte ha statuito che l’Italia non ha manifestamente adottato, in tempo utile, le misure in tal senso imposte.

Per chi fosse interessato, a questo link è reperibile il comunicato nella sua interezza.