L’eolico potrebbe soddisfare il 30% del fabbisogno energetico europeo al 2030

L’eolico potrebbe soddisfare il 30% del fabbisogno energetico europeo al 2030

WindEurope, l’associazione europea dell’eolico di cui fa parte anche l’italiana Anev, è sempre attiva ed in prima linea nella promozione e nella difesa di questa fonte energetica rinnovabile.

Recentemente ha pubblicato due studi, il primo ad ottobre dal titolo “Mainstreaming energy and climate policies into nature conservation. The European Wind Industry’s views on how wind turbines and wildlife can co-exist” nella quale si evidenzia come la fonte eolica sia fondamentale per la tutela della biodiversità , per la lotta ai cambiamenti climatici e per il risparmio di materie prime.

Il secondo è più recente, è di novembre ed ha come titolo Local impact, global leadership, dove si pone l’accento sulla “redditività ” del comparto eolico. Si stima che nel 2016 l’industria del vento abbia contribuito con 36 miliardi di euro al PIL dell’Unione Europea, senza considerare la riduzione delle importazioni di combustibili fossili e di emissioni di carbonio, queste ultime stimate in 166 milioni di tonnellate di nel 2016. L’Europa riveste poi una posizione di leader nella produzione delle turbine.

Se questo è il quadro, il report mette però in guardia dal rallentamento del settore registrato in questi ultimi anni, nel 2016 quasi la metà  degli Stati membri non ha investito nulla nell’eolico. Si chiede quindi maggiore chiarezza sugli obiettivi futuri, soprattutto post 2020, più ricerca e sviluppo e politiche industriali dedicate, solo cosଠnel 2030 il vento potrebbe soddisfare il 30% del fabbisogno energetico europeo.