11 Set L’elettricità viene considerato come il vettore energetico del futuro, fattore di sviluppo economico, sostenibilità e resilienza
In occasione del Forum svoltosi a Cernobbio, Enel ha presentato lo studio “Electrify 2030” che individua nell’elettricità il vettore energetico del futuro, in quanto fattore abilitante di sostenibilità , resilienza e sviluppo economico per il Paese.
“L’Italia raggiunge attualmente un livello di elettrificazione, intesa come quota sul consumo energetico totale coperta dal vettore elettrico, pari al 21%, con la possibilità di raggiungere una percentuale compresa tra il 24% e il 30% entro il 2030. I settori con maggiore potenziale di crescita sono i trasporti, gli edifici e l’industria.
L’intera catena del valore della mobilità elettrica in Italia ha un significativo margine di crescita in termini di fatturato, occupazione e competenze, con il fatturato attuale di 420 miliardi di euro stimato crescere al 2030 tra ulteriori 102,4 e 456,6 miliardi di euro.
Su Edifici e Industria il fatturato potenziale è pari a circa 80 miliardi di euro. In particolare, sono sei le tecnologie su cui puntare: pompe di calore, luci al LED, sistemi elettrochimici di accumulo, motore elettrico, elettronica di potenza, sistemi di gestione dell’energia, in grado di generare tra 135 e 326,5 miliardi di euro al 2030″.
Sul versante CO2, l’elettricità , se generata “da un mix bilanciato con una quota rilevante di rinnovabili, permette di ridurre le emissioni e promuove una maggiore efficienza energetica.
L’evoluzione è in atto, sottolinea lo studio, ma va rafforzata, tra il 1990 e il 2016 l’elettrificazione è aumentata a livello europeo (dal 17% al 22%) e italiano (dal 17% al 21%); il settore industriale ha un potenziale stimato in 2-4 punti aggiuntivi, a partire dalla quota attuale del 35%”.