LE POTENZIALITÀ DELL’EOLICO

LE POTENZIALITÀ DELL’EOLICO

La presentazione di un recente studio è stata l’occasione per Anev di rilanciare il ruolo dell’eolico, che dispone di un potenziale di crescita importante per i nuovi impianti, l’eolico off-shore e per il repowering. Inoltre tra le fonti da energia rinnovabile, l’eolico è quella che genera uno dei maggiori ritorni sul territorio tra gettito fiscale e valore aggiunto, grazie alla sua presenza industriale in Italia.
“Per centrare il nuovo target al 2030, lo scenario EU Green Deal prevede per il 2030 un incremento della quota di rinnovabili elettriche che dovrebbero passare dagli attuali 120 TWh a 241 TWh (+54 TWh rispetto a quanto delineato nel PNIEC), con uno share delle FER elettriche sui consumi pari al 70% circa (rispetto al 55% del PNIEC).
Rispetto alla traiettoria prevista dal PNIEC per il 2030 (41,5 TWh), lo scenario EU Green Deal prevede un incremento della produzione eolica, che dovrà raggiungere i 55 TWh al 2030 (+13 TWh rispetto a PNIEC e +34 TWh rispetto a 2020). Il contributo dell’off-shore è pari a 1,1 TWh al 2030. Per fare ciò sarà necessario il contributo dei nuovi impianti come prima cosa (ulteriori 9,6 GW on-shore oltre all’off-shore), e poi del repowering degli impianti esistenti, con complessivi 8,5 GW (3,4 GW incrementali).
L’eolico genera importati ricadute economiche anche grazie al numero di imprese attive nella componentistica delle turbine. I nuovi impianti contribuiscono per ben 2,9 miliardi, mentre il repowering contribuisce per 1,8 miliardi di euro complessivi. Il totale del valore aggiunto dall’eolico è pari a 3,5 miliardi di euro e il gettito fiscale pari a 1,1 miliardi di euro”.
Per Anev tali numeri dimostrano che si dovrebbe “correre” in tale settore ed invece “siamo fermi”. “È necessario rimuovere gli ostacoli che si frappongono tra chi ha gli strumenti per coadiuvare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e gli obiettivi stessi” ha commentato il Presidente dell’ANEV, Simone Togni.