15 Mag Le potenzialità del rinnovamento del parco eolico italiano
Si è svolto recentemente il convegno di ANEV e I-Com “Rinnovare per competere”, sull’importanza del rinnovamento del parco eolico esistente in vista della nuova SEN. In assenza di nuovi incentivi la potenza eolica in Italia potrebbe scendere a 7.000 MW, sotto l’obiettivo fissato per il 2020. Anev chiede quindi che la nuova SEN porti ad una semplificazione burocratica e a strumenti ad hoc che consentano di adeguare le tecnologie con i benefici economici ed ambientali.
"Il rinnovamento del parco eolico italiano, abbinato alla nuova capacità installata, potrebbe portare ai consumatori di energia risparmi pari a un totale di 6,6 miliardi di euro dal 2018 al 2030, grazie alla possibile riduzione del Prezzo Unico Nazionale dell’energia. Viceversa, in caso di assenza di specifiche misure per l’eolico, anche a causa delle dismissioni che avverranno tra il 20° ed il 25° anno di vita degli impianti, al 2030 la potenza installata potrebbe ridursi a 7 GW, persino al di sotto dell’obiettivo stabilito dal Piano d’Azione Nazionale per il 2020.
Secondo i dati presentati inizialmente da I-Com, con 154 GW complessivi, l’energia eolica rappresenta la seconda fonte per capacità installata nella UE 28 nel 2016, avendo superato nell’ordine il petrolio – ormai oltre 10 anni fa -, il nucleare, l’idroelettrico ed il carbone.
Nel 2016, in Italia risultano installati circa 9,2 GW di capacità eolica, che hanno coperto il 6% della domanda elettrica nazionale (con un incremento della produzione di 2 TWh, pari al 12% in più, rispetto all’anno precedente). Ma il futuro del settore (e con esso gli obiettivi europei al 2020 e al 2030) è a rischio se non si metterà rapidamente mano al rinnovamento del parco esistente, oramai sempre più obsoleto rispetto alle migliori tecnologie disponibili.
eLeMenS stima che i benefici per i consumatori derivanti dalla possibile riduzione del PUN, in esito agli investimenti in nuova capacità e al rinnovamento eolico degli impianti attuali, sarebbero al 2030 superiori a 1 miliardo di euro, di cui quasi 500 milioni attribuibili al solo rinnovamento. Viceversa, sempre secondo lo studio eLeMenS, in caso di assenza di specifiche misure per l’eolico (scenario inerziale), anche a causa delle dismissioni che avverranno tra il 20° ed il 25° anno di vita degli impianti, al 2030 la potenza installata potrebbe essere pari a 7 GW, addirittura sotto l’obiettivo stabilito dal PAN per il 2020.
Secondo l’ANEV e I-Com, il rinnovamento del parco eolico esistente, insieme alle nuove realizzazioni, consentirebbe di non perdere quegli impianti che sono ormai giunti a fine vita e presentano buone caratteristiche in termini di ventosità e accessibilità del sito. Tale attività di rinnovamento darebbe modo agli operatori di migliorare le aree interessate dal punto di vista paesaggistico e di spingere nella direzione dell’innovazione tecnologica, della produzione elettrica”.