
16 Mar L’Antitrust contro i rinnovi automatici delle concessioni idro
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha svolto alcune osservazioni in relazione alle procedure di rinnovo delle concessioni di piccole derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico.
Secondo l’attuale normativa, a livello nazionale le procedure di assegnazione delle predette concessioni in scadenza prevedono sostanzialmente un automatico rinnovo al concessionario incumbent, dietro sua richiesta. Anche a livello regionale le normative che intervengono espressamente sulla materia o rinviano alla procedura prevista a livello nazionale, o prevedono una procedura ad hoc che comunque attribuisce al concessionario incumbent il diritto al rinnovo al verificarsi di determinate condizioni, su sua richiesta e in assenza di confronto competitivo.
L’Antitrust rileva che queste disposizioni non sono conformi ai principi comunitari in materia di attribuzione di titoli per l’esercizio di attività economiche i quali, in ragione della scarsità delle risorse che utilizzano, sono per definizione in numero limitato, e per tale motivo richiedono l’adozione di modalità concorrenziali per la loro assegnazione, nonchà© per i loro rinnovi (vedi Direttiva Bolkenstein).
La necessità del ricorso a una procedura competitiva e, quindi, l’illegittimità di un rinnovo automatico delle concessioni alla loro scadenza, sono stati già evidenziati dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.
“Ne consegue che il quadro normativo nazionale e regionale vigente, non prevedendo, in sede di richiesta di rinnovo delle concessioni per piccole derivazioni idroelettriche, la possibilità per i terzi di avanzare una domanda per lo sfruttamento del medesimo corso d’acqua con un progetto diverso e in concorrenza con quello esistente, risulta in contrasto sia con il diritto comunitario in materia di prestazione di servizi, con il diritto comunitario e/o nazionale in materia di concorrenza”. La necessità di un confronto competitivo equo, trasparente e non discriminatorio ad ogni scadenza della concessione, soddisfa oltre che l’interesse dei potenziali partecipanti, in primis, quello della stessa amministrazione concedente, dal momento che le consente di scegliere, periodicamente, quello che tra più progetti presenti le migliori caratteristiche in termini di innovazione, efficienza e compatibilità ambientale.
L’Antitrust auspica quindi un intervento modificativo dell’attuale normativa.