La Commissione UE propone di elevare la quota della riduzione delle emissioni

La Commissione UE propone di elevare la quota della riduzione delle emissioni

Come abbiamo anticipato nella nostra ultima newsletter, la Commissione europea ha presentato il nuovo piano per ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’UE. La richiesta è stata quella di ridurle di almeno il 55 % (rispetto al 40 % precedente) entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questa decisione si è resa necessaria per far sଠche l’Unione Europea possa raggiungere la neutralità  climatica entro il 2050.

La Commissione ha quindi esortato il Parlamento e il Consiglio a confermare quest’obiettivo del 55% come il nuovo contributo dell’UE determinato a livello nazionale nell’ambito dell’accordo di Parigi e a presentarlo all’UNFCCC entro la fine di quest’anno.

Ha poi delineato le proposte legislative da presentare entro giugno 2021 per attuare il nuovo obiettivo, tra cui:

  • la revisione e l’ampliamento del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE;
  • l’adeguamento del regolamento sulla condivisione degli sforzi e del quadro per le emissioni connesse all’uso del suolo;
  • il potenziamento delle politiche in materia di efficienza energetica e di energie rinnovabili;
  • il rafforzamento delle norme in materia di CO2 per i veicoli stradali.

La Commissione ha poi preso in esame i piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri dai quali è emerso che questi ultimi stanno accelerando il processo di transizione energetica e climatica e che la quota di energie rinnovabili nell’UE potrebbe raggiungere il 33,7% entro il 2030, superando l’attuale obiettivo pari ad almeno il 32%. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, rispetto alle ambizioni c’è ancora uno scostamento, pari al 2,8% per il consumo di energia primaria e al 3,1 % per il consumo di energia finale, a fronte dell’obiettivo di almeno il 32,5%. Per colmare il divario, la Commissione adotterà  alcune misure, in particolare attraverso l’imminente iniziativa "Ondata di ristrutturazioni" e il riesame e l’eventuale revisione della direttiva sull’efficienza energetica, cosଠcome orientamenti per l’applicazione del principio dell’"efficienza energetica al primo posto”.