Inviato a Bruxelles il piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima, si apre ora la fase della consultazione

Inviato a Bruxelles il piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima, si apre ora la fase della consultazione

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato alla Commissione Europea la Proposta di Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC), il documento con cui ciascuno Stato Membro dell’Unione specifica come intende raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 dall’Unione dell’Energia in termini di decarbonizzazione, efficienza, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività .

Questi i principali obiettivi del PNIEC:

  • Raggiungere una percentuale di produzione di energia da FER nei consumi finali lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE e una quota di energia da FER nei consumi finali lordi di energia nei trasporti del 21,6% a fronte del 14% previsto dalla UE;
  • Ridurre i consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5%, ridurre le emissioni di gas serra nei settori ETS e non ETS rispettivamente del 55,9 e del 34,6 per cento rispetto al 2005 (-43% e -30% come obiettivi UE).

Per il sottosegretario al MiSE si tratta di uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e della UE per i prossimi 10 anni, ora si apre un’ampia fase di consultazione.

Questa settimana segnaliamo le reazioni di Elettricità  Futura secondo la quale il Piano prevede giustamente di utilizzare per il fotovoltaico in via prioritaria le superfici su aree edificate, ma prende atto del fatto che saranno necessarie anche superfici agricole ad oggi improduttive o inutilizzate. Importante, a giudizio della principale associazione del mondo elettrico italiano, anche la sottolineatura dell’importanza degli interventi di revamping e repowering, che consentiranno di incrementare la produzione green, minimizzando costi e uso del territorio. Andrebbe rafforzato invece il ruolo di altre fonti, quali l’idroelettrico, in particolare di piccola taglia, le bioenergie o la geotermia, nell’ottica di garantire la disponibilità  di un mix energetico inclusivo ed equilibrato. Nel settore della mobilità , si accoglie con favore la previsione al 2030 di un parco di veicoli elettrici pari a 6 milioni di unità , 1 milione in più rispetto a quanto prospettato dalla SEN. Per quanto riguarda gli strumenti di mercato, si condivide l’esigenza di confermare l’introduzione del capacity market“.