04 Apr INDUSTRIA MENO ENERGIVORA NEL 2022
Secondo il report di Confindustria, nel 2022, è calata l’intensità energetica dell’industria.
Secondo il rapporto del Centro Studi Confindustria, prima della pandemia, l’intensità energetica dell’industria italiana era pari a 101 tonnellate equivalenti di petrolio per milione di euro di valore aggiunto. Nel 2022 il rapporto è invece sceso a 79,9, riducendosi di circa il 10% rispetto al 2021. La riduzione dell’intensità energetica dell’industria, si legge nel documento, “è il risultato di una forzata ricomposizione settoriale del sistema produttivo”, con calo dell’attività dei settori più energivori e aumento di quelli meno esposti all’aumento dei prezzi. Tra i settori che hanno registrato una variazione della produzione industriale peggiore nel 2022 vi sono, infatti, proprio le quattro attività più energy intensive: chimica (-4,1% nel 2022), metallurgia (-9,2%), minerali non metalliferi (-2,9%), carta (-1%). Oltre a questo, rispetto ai motivi della riduzione dell’intensità energetica, il rapporto elenca diverse possibilità: aumento dell’efficienza energetica a parità di tecnologia, impianti e macchinari; ricomposizione settoriale della produzione verso i settori a minore intensità energetica; cambiamento nelle tecnologie di produzione e/o di impianti e/o macchinari volto a ridurre il consumo di energia per unità di prodotto.