In vista del prossimo decreto FER, Assoidroelettrica si muove a difesa del settore

In vista del prossimo decreto FER, Assoidroelettrica si muove a difesa del settore

Dopo aver considerato l’apporto di questa fonte rinnovabile al sistema Italia (attualmente circa il 15 % dell’energia idroelettrica in Italia è prodotta dalla fonte idraulica con un risparmio di più di 8 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio ogni anno e un fondamentale contributo alla riduzione delle emissioni di CO2) e il peso degli oneri (il settore è soggetto a un sistema di canoni particolarmente gravoso, a cui nessuna altra fonte è paragonabile, che può arrivare ad incidere tra il 15 e il 30 % del fatturato, oltre alla normale tassazione ordinaria), l’associazione è poi entrata nel dettaglio del decreto.

“Il quadro normativo offerto al momento dal Decreto FER, che incentiverà  le rinnovabili elettriche per il triennio 2018-2020, è allo stato molto distante dalle esigenze che i produttori di energia idroelettrica esprimono. In primis, per le concessioni occorre riconoscere durata e oneri che tengano conto dell’entità  degli investimenti e della redditività  dell’impianto. Occorre riconoscere gli impianti che rispettano le linee guida per le valutazioni ambientali, ma anche la possibilità  di strumenti di sostegno agli investimenti per il rinnovamento.

Sul tema delle tariffe, gli associati spiegano che non si possono ipotizzare tariffe al ribasso in quanto la tecnologia idroelettrica ha caratteristiche strutturali capital intensive che non sono suscettibili di riduzioni di costi per effetto di nuove tecnologie”.