In calo i consumi petroliferi di febbraio

In calo i consumi petroliferi di febbraio

Secondo la rielaborazione effettuata dall’UP su dati del Mise (vedi file allegato), i consumi petroliferi di febbraio, pari a circa 3,8 milioni di tonnellate, sono risultati in calo del 17,3% (800.000 tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2020.

Come ovvio, la contrazione dei consumi registrata, anche se meno ampia rispetto a quella di gennaio, deriva dalla progressiva espansione delle zone rosse e arancioni. “Parallelamente va rilevato che i consumi hanno in parte beneficiato dell’allentamento delle misure restrittive nella restante parte del Paese con la ripresa della didattica in presenza, l’autorizzazione agli spostamenti fra Comuni e la possibilità  di servirsi delle attività  di ristorazione.

In riferimento all’andamento delle attività  economiche, va invece rilevato un diverso andamento tra le attività  industriali, che hanno evidenziato un profilo positivo con un maggiore spostamento anche di veicoli pesanti, e i settori dei servizi e del commercio che hanno visto acutizzarsi le criticità  dovute all’assenza dei flussi turistici e alle restrizioni agli spostamenti”.

I consumi di carburanti autotrazione (benzina + gasolio), sono stati pari a 2,1 milioni di tonnellate, di cui 0,5 milioni di benzina e 1,6 milioni di gasolio, con un decremento dell’11% (-258.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2020.

Continua il pesante calo del carburante per aerei che, con un -73,4% rispetto allo stesso mese del 2020, non mostra nessun segnale di recupero”.

Per il mese di marzo UP stima che i volumi di prodotti petroliferi complessivamente possano recuperare circa un terzo (500.000 tonnellate) del crollo di 1,5 milioni di tonnellate registrato nello stesso mese del 2020. Tuttavia, l’impatto delle attuali restrizioni non è ancora pienamente valutabile.

Nel mese di febbraio le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un’altra pesante contrazione, pari al -12,3%. Nonostante la forte crescita delle ibride, oltre il 65% delle nuove vetture immatricolate nel mese hanno ancora una alimentazione “tradizionale”.