30 Nov Il sì europeo per le Comunità Energetiche Rinnovabili
Approvato il Decreto Ministeriale per le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’Autoconsumo
Il decreto ministeriale di incentivazione delle comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo ha ottenuto l’approvazione della Commissione europea, secondo quanto dichiarato dal Mase in un comunicato. Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha commentato questa decisione come una svolta significativa per l’avvio di una nuova fase storica nella relazione tra i cittadini e l’energia.
Elementi fondamentali del decreto: Tariffe incentivanti e contributi a fondo perduto
Il decreto si articola attorno a due principali misure: l’introduzione di una tariffa incentivante per l’energia rinnovabile prodotta e condivisa, e l’istituzione di un contributo a fondo perduto. La potenza finanziabile è pari a 5 GW, con una scadenza stabilita entro la fine del 2027. In particolare, per le comunità situate nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 40% dei costi ammissibili legati agli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti o l’ampliamento e il potenziamento di quelli esistenti. Questa iniziativa, finanziata con 2,2 miliardi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a generare una potenza complessiva di almeno 2 GW. Gli incentivi riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, tra cui il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. I destinatari del provvedimento includono gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, oltre a enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. La potenza massima consentita per singoli impianti è di 1 MW.
Con l’approvazione del decreto sulle Comunità energetiche rinnovabili si apre la strada a una diffusione capillare di queste iniziative in tutto il Paese. Tale sviluppo permetterà di promuovere le fonti di energia rinnovabile, conferendo al territorio un ruolo centrale nel futuro energetico nazionale. Grazie alle Comunità energetiche, ogni cittadino avrà la possibilità di contribuire alla produzione di energia rinnovabile e di godere dei vantaggi economici derivanti dall’autoconsumo, anche se non dispone direttamente degli spazi necessari per la realizzazione degli impianti. Il provvedimento italiano, per la sua unicità, ha richiesto una particolare attenzione da parte della Commissione Europea e rappresenta ora un precursore per altre esperienze simili nel continente europeo.
Il Commento del Ministro Pichetto sul decreto CER
Per il ministro Pichetto, l’adozione delle comunità energetiche rappresenta una sfida significativa per l’intero Paese. Al momento, è difficile stabilire se il numero di Certificati di Energia Rinnovabile (CER) raggiungerà la stima iniziale di 15-20mila, o se, come indicato da uno studio recente, potrebbe addirittura superare le centinaia di migliaia. Questo meccanismo, secondo il ministro, ha il potenziale di fornire uno slancio notevole al sistema di produzione nazionale, costituendo simultaneamente una sfida educativa per una valutazione più accurata del consumo, specialmente nelle utenze domestiche.
Pichetto sottolinea l’importanza di perfezionare il funzionamento di questo sistema in ogni dettaglio, garantendo chiarezza e trasparenza. Il ministro riconosce che possono emergere complicazioni e ostacoli nel processo, ma affida al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) il compito di fornire soluzioni in modo chiaro e trasparente, al fine di rendere il procedimento il più lineare possibile.
L’approvazione del decreto sulle comunità energetiche rinnovabili e sull’autoconsumo collettivo da parte della Commissione europea rappresenta un significativo progresso per l’Italia nel promuovere un modello di transizione energetica inclusivo, coinvolgendo l’intero Paese.