
30 Gen Il settore energivoro dei pubblici esercizi punta sull’efficienza energetica
Un esercizio pubblico, come un bar o un ristorante, può consumare in media ogni anno 26mila KWh di elettricità . FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha quindi posto al centro di una tavola rotonda l‘efficienza delle attrezzature, che possono fare la differenza nel consumo e nei costi.
Entrando nel dettaglio dei consumi, emerge che le cifre variano sensibilmente in base alla tipologia di esercizio: dai 17.000 KWh di un piccolo caffè ai 45.00 KWh di un bar pasticceria, dai 15.000 KWh di una pizzeria a taglio ai 142.000 KWh di un self service.
Che il settore sia energivoro è un dato di fatto, solo nei ristoranti sono installate più di 250mila lavastoviglie, 540mila frigoriferi e 280mila celle. Per non parlare delle centinaia di migliaia di forni o delle 200mila macchine per l’espresso nei bar.
L’efficienza di queste attrezzature può davvero fare la differenza nel consumo di energia elettrica e nei costi per la bolletta.
“Rinnovare le attrezzature non è solo necessario per tagliare i consumi, ma è indispensabile per migliorare le performance complessive delle aziende; certo la bassa marginalità delle aziende rende spesso difficile affrontare investimenti importanti ma intervenire su sprechi, inefficienze e malfunzionamenti permette sicuramente di ridurre i consumi con semplici e piccole accortezze da adottare nel processo di lavorazione. Non bisogna poi dimenticare l’obsolescenza del parco attrezzature e la necessità che anche la ristorazione possa contare su un tax credit come quello oggi in vigore per il settore alberghiero per fare innovazione. Inoltre ci sono alcuni incentivi che possono essere utilizzati come quelli rinnovati con il bando del mese di novembre 2017 del Ministero dello Sviluppo Economico e con la legge di Bilancio 2018”.