Il prezzo dei certificati bianchi vola

Il prezzo dei certificati bianchi vola

L’andamento dei prezzi dei Certificati Bianchi continua registrando un nuovo record e raggiungendo cosà¬, nella sessione di mercato del 19 settembre, la cifra di oltre 346 ‚¬/titolo.

Le ragioni di un tale aumento non sono ancora ben chiare; dopo che l’Autorità , nella sua ultima indagine, non ha rilevato nulla di anomalo nel funzionamento del meccanismo, almeno per quanto di sua competenza, l’ipotesi più probabile e condivisa è che sia imputabile al nuovo contesto normativo dei TEE. Certo è che si tratta di una situazione meritevole di attenzione posto che avrà  una ricaduta anche sulla fattura del cliente finale.

Proprio sulla materia, il Gse ha pubblicato i rimborsi per gli oneri sostenuti dai soggetti obbligati e cioè i distributori di energia elettrica e gas; si parla di una cifra di oltre 1,38 miliardi e per circa la metà  ne sarà  beneficiaria e-distribuzione.

 

Confindustria ha invece reso disponibile la sua posizione sulla Strategia Energetica Nazionale, richiamiamo proprio l’approfondimento sul meccanismo dei TEE. 

“Il vantaggio competitivo che l’Italia ha acquisito nel settore rischia progressivamente di ridursi a causa, come più volte segnalato, delle modalità  introdotte dal recente decreto dell’11 gennaio 2017 sull’efficienza energetica che difficilmente saranno in grado di far ripartire il meccanismo dei certificati bianchi, oggi in conclamata crisi.

Le incertezze che ancora oggi permangono rendono poco attrattivo per l’industria l’utilizzo di tale meccanismo, con l’inevitabile conseguenza dell’incremento del prezzo del certificato bianco, causato soprattutto dalla dinamica di mercato della legge di “domanda-offerta”.

A circa 12 anni dalla introduzione nella legislazione italiana, infatti, il meccanismo incentivante dei TEE è diventato una milestone per le politiche di promozione dell’efficienza energetica e, visti gli ambiziosi target di riduzione delle emissioni climalteranti collegate al sistema ETS, acquisirà  un’importanza ancora maggiore nei prossimi anni.

Proprio per tali ragioni risulta indispensabile che tale meccanismo sia effettivamente in grado di assicurare certezza e stabilità  per gli investimenti che devono essere messi in campo, nonchà© evitare situazioni di scarsità  di offerta di titoli sul mercato con la conseguente impossibilità  per i soggetti obbligati di adempiere ai propri obblighi annuali.

Proprio per evitare che uno sbilanciamento tra domanda ed offerta porteranno gli interventi a “costare” di più e gli obiettivi diventeranno più gravosi da raggiungere soprattutto per i soggetti obbligati, e per stimolare il funzionamento del mercato dei TEE, si propone di adottare misure che facilitino l’offerta dei titoli disponibili e riattivino un meccanismo virtuoso”.