16 Ott Il nostro sistema energetico è tra i più efficienti d’Europa e a minor impatto ambientale, bene anche il settore industriale
Da tale report dal quale emerge come il sistema italiano sia uno dei sistemi energetici più efficienti d’Europa e a minor impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra (vedi grafico allegato).
Partiamo dalla fine della rendicontazione dedicata all’ industria italiana: il consumo di energia finale e le emissioni di gas serra per unità di valore aggiunto collocano l’Italia tra i paesi con i valori tra i più bassi dei 28 Stati Europei (259 tCO2/M‚¬ a fronte di una media EU28 di 306 tCO2/M‚¬). Diversa, invece, la situazione del settore terziario dove si registra un’emissione per unità di valore aggiunto pari a 23 tCO2eq/M‚¬ contro le 19 tCO2eq/M‚¬ della media EU28.
“Il pedale dell’accelerazione nell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, solare termico, geotermico, eolico, bioenergie e rifiuti rinnovabili) l’Italia lo spinge nel 2007, portando nel 2016 la quota nazionale al 17% contro la media europea di poco superiore al 13%.
Nonostante il ruolo preponderante che ancora svolgono le fonti fossili in Italia, le emissioni di gas serra per unità di consumo di questo tipo di fonti sono tra le più basse a livello europeo (3,41 tonnellate di CO2 equivalente per ogni tonnellata equivalente di petrolio contro 3,56 tCO2eq/tep degli altri Paesi UE).
In generale nel periodo 2008-2016, le emissioni di origine energetica rappresentano mediamente l’82% delle emissioni totali, mentre quelle prodotte da processi industriali e dall’agricoltura rappresentano rispettivamente il 7,4% e il 6,5%. Gli assorbimenti dovuti alle attività forestali nel periodo 2008-2016 ammontano mediamente a 28,3 Mt CO2eq/anno.
L’intensità energetica, espressa in termini di consumo interno lordo di energia per unità di PIL, è tra le più basse nei principali paesi europei, 98,50 tep contro 118,62 tep dei Paesi dell’Unione Europea nel 2016). Inoltre, le emissioni di gas serra nazionali per unità di consumo interno lordo di energia sono in linea con la media europea (2,76 tCO2eq/tep contro i 2,62 tCO2eq/tep dei Paesi UE), nonostante l’apporto di una non trascurabile quota di energia di origine nucleare ancora presente in Europa.
Nel 2016 l’energia disponibile per i consumi finali nazionali costituisce il 78% dell’energia primaria contro il 72% della media dei Paesi UE, mostrando quindi una elevata efficienza di trasformazione energetica”.