13 Nov Il gas naturale copre il 21,9 percento dei consumi energetici delle imprese, primo fornitore per l’Italia è la Russia
Secondo il bilancio energetico pubblicato da Eurostat, nel 2017 il gas è stata la seconda fonte energetica con il 30,0% del totale dei consumi finali, dopo i prodotti petroliferi (37,9%) e davanti a ad energia elettrica (21,4%) e rinnovabili (7,1%). Per le imprese il gas rappresenta il 21,9% dei consumi finali, i prodotti petroliferi incidono per il 47,8% del fabbisogno e l’energia elettrica pesa per poco più di un quinto (21,4%). Il gas incide maggiormente nei consumi dei servizi (50,7%), seguito dal manifatturiero (33,0%), è invece residuale nei Trasporti (1,7%). Il 99,8% degli acquisti delle imprese sono effettuati sul mercato libero.
“Sul fronte dei prezzi del gas consumato dalle imprese, le imprese italiane più piccole pagano per il gas i prezzi più elevati della media dei paesi dell’Area euro, mentre quelle più grandi pagano prezzi più convenienti con differenziali negativi che si sono ulteriormente ampliati.
Valutando i differenziali di prezzo delle diverse classi con i rispettivi consumi, per le imprese più piccole si stima un prezzo del gas del 16,3% superiore alla media dell’Euro zona, gap che si somma a quello del 16,1% pagato dalla piccole imprese per l’acquisto di energia elettrica”.
Per il gas naturale si registra un’elevata “dipendenza dalle forniture dall’estero, con il rapporto tra importazioni lorde e consumo interno lordo che nel 2017 è salito al massimo del 92,7%. Negli ultimi dodici mesi l’economia italiana cumula importazioni di gas per 13.989 milioni di euro, in aumento del 12,8% rispetto ad un anno prima, e ritornando ai livelli di inizio 2016. L’aumento del valore delle importazioni nel 2018 è tutto dovuto al rialzo dei prezzi, dato che i volumi importati sono il leggera diminuzione (-0,7%).
Il gas rappresenta un quarto (26,3%) delle nostre importazioni di energia, dietro al petrolio greggio (49,2%) ma con un peso superiore a quello di prodotti petroliferi raffinati (17,0%) ed energia elettrica (4,6%). Il saldo import-export relativo alla commodity gas spiega il 38,7% della bolletta energetica italiana”.
Come si vede dal grafico riportato, “il maggiore fornitore di gas dell’Italia è la Russia che, nei primi sette mesi del 2018, detiene una quota dell’import totale del 44,1%, in salita di 2,7 punti rispetto al 41,2% dello stesso periodo dell’anno precedente. Il secondo fornitore, con il 25,6%, è l’Algeria, che nell’ultimo anno ha visto ridursi la quota di 3,5 punti. Terzo fornitore è il Qatar con l’8,2%; a seguire i Paesi Bassi (5,2%, in riduzione di 0,2 punti) che, nel 2018, superano la Libia (5,1%, in calo di 0,8 punti). Complessivamente questo primi cinque fornitori determinano l’88,2% delle importazioni di gas”.