Idroelettrico: l’antitrust contro la proroga delle concessioni

Idroelettrico: l’antitrust contro la proroga delle concessioni

L’Autorità  Garante della Concorrenza e del Mercato, nella segnalazione a Parlamento e Governo sulle criticità  del Decreto Rilancio, si è espressa contro “l’ennesima proroga delle concessioni (artt. 199 comma 3, 182 comma 2) in materia di servizi portuali, concessioni demaniali marittime e di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico.

L’Autorità  auspica che il legislatore in relazione a tali misure effettui un attento bilanciamento tra i benefici di breve periodo e i possibili costi che si potrebbero manifestare in un orizzonte temporale più ampio, atteso che le proroghe ritardano il confronto competitivo per il mercato e limitano i benefici derivanti dall’affidamento attraverso procedure di gara ad evidenza pubblica”.

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La Regione Veneto, con legge regionale 27/2020, ha rivisto le disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico, in attesa della piena regionalizzazione della materia.

I titolari ed operatori di grandi derivazioni a scopo idroelettrico sono tenuti, a decorrere dall’anno 2021, a fornire alla Regione annualmente e gratuitamente energia elettrica, nella misura di 220 chilowattora (kWh) per ogni chilowatt (kW) di potenza nominale media di concessione.

In alternativa alla fornitura gratuita di energia elettrica, la Giunta regionale può disporre la monetizzazione, anche integrale, dell’energia da fornire.

La medesima legge ha poi previsto, per le derivazioni di acqua superficiale concesse a qualunque titolo, l’aumento del canone minimo del 10 per cento, in tal caso viene però eliminato il canone per l’occupazione del demanio idrico.