GSE, ottimi risultati per l’Italia nelle rinnovabili in Europa; condivisa l’esperienza delle “città  sostenibili”

GSE, ottimi risultati per l’Italia nelle rinnovabili in Europa; condivisa l’esperienza delle “città  sostenibili”

Il primo documento (Fonti rinnovabili in Italia e in Europa: verso gli obiettivi al 2020), analizza la performance dell’Italia verso gli obiettivi al 2020 sulle fonti rinnovabili di energia, con approfondimenti a livello regionale e confronti con gli altri Paesi dell’Europa a 28. Dallo studio emerge come l’Italia risulti terza per consumi di energia da fonti rinnovabili, con 21,1 Mtep su 195 Mtep complessivamente consumati nell’Europa a 28 In termini percentuali, l’Italia rappresenta circa l’11% dei consumi da fonti rinnovabili dell’Europa (come si veda nel grafico pubblicato). Le diverse elaborazioni del GSE rilevano il positivo percorso sinora seguito dall’Italia verso gli obiettivi al 2020, attualmente superati, nonchà© l’ottimo posizionamento del Paese rispetto a molti partner europei in termini di impieghi di FER sia per generazione elettrica, sia per produzione di calore, sia infine nel settore dei trasporti.

Il secondo studio (Città  sostenibili: buone pratiche nel mondo) descrive invece esperienze virtuose e buone pratiche di sostenibilità  sviluppate in alcune città  a livello mondiale. Il ruolo delle città , cosଠcome indicato nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, è fondamentale in quanto nei centri urbani si concentrano l’80% delle attività  economiche globali e, di conseguenza, la maggior parte delle emissioni climalteranti. Lo studio GSE individua quindi alcune buone pratiche ed esperienze virtuose sperimentate in città  del mondo di differenti dimensioni, condizioni e localizzazioni, potenzialmente applicabili anche ad altri centri urbani. Tra gli esempi virtuosi a livello mondiale figura nella rassegna del GSE anche la città  di Milano, vincitrice nel 2015 dell’Eurocities Award, grazie a progetti come l’Area C, una nuova linea della metropolitana e il Pass Mobility, che hanno consentito di ridurre l’uso dell’auto privata del 30%.