19 Dic GME, borsa elettrica, a novembre PUN a 65,77 ‚¬/MWh, ai massimi da gennaio 2017
E’ sempre interessante la newsletter del Gme.
L’articolo di apertura è dedicato all’abbandono del carbone quale fonte energetica; nell’ambito della Conferenza sui Cambiamenti Climatici di Bonn (COP23) si è creata infatti la Powering Past Coal Alliance, un’alleanza che riunisce venticinque tra paesi, stati, isole e province intenzionati ad accelerare il progressivo abbandono della generazione elettrica a carbone (Regno Unito, Canada, Francia, Italia, Olanda, Belgio, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Austria, Svizzera, Lussemburgo, Messico, Costa Rica, Nuova Zelanda, Angola…). Ricordiamo che l’Accordo di Parigi prevede di limitare l’aumento mondiale delle temperature entro i 2°C (al meglio entro 1,5° C) rispetto ai valori dell’era pre-industriale, attraverso una progressiva riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
“Per rispettare un simile impegno, una fuoriuscita totale dal carbone dovrebbe avvenire entro il 2030 nei paesi dell’Ocse e dell’Unione Europea, e non più tardi del 2050 per quanto riguarda il resto del mondo. Oggi, tuttavia, il carbone produce quasi il 40% dell’energia elettrica mondiale e copre oltre il 25% dell’energia primaria4, una quota molto alta, specialmente se consideriamo la storica lentezza dei sistemi energetici nel modificare il proprio mix di fonti”.
Circa i mercati gestiti dal Gme, eccone gli esiti.
- Mercato elettrico
In primo luogo il PUN sale ai massimi da gennaio raggiungendo i 65,77 ‚¬/MWh (sul punto segnaliamo che la settimana numero 49 ha visto il PUN in ulteriore rialzo a 75,52 ‚¬/MWh), in un quadro caratterizzato da un aumento delle quotazioni del gas, da un forte calo delle vendite rinnovabili, ai minimi da quasi due anni, e dalla sostanziale stabilità degli acquisti sul mercato. Sul medio e lungo periodo la tendenza è rialzista, infatti, nel Mercato a Termine dell’energia elettrica, il prodotto Dicembre 2017 baseload chiude il periodo di trading con un prezzo pari a 63,05 ‚¬/MWh (+3,0%). Ai minimi dell’anno la liquidità del mercato (68,8%), mentre non si arresta il trend annuale calante delle transazioni registrate nella Piattaforma Conti Energia a termine (PCE).
- Mercato del gas
Come all’inizio di ogni periodo freddo, novembre ha visto la ripartenza dei consumi di gas naturale grazie principalmente a quelli del settore civile, favoriti dal calo delle temperature, e da quelli del settore termoelettrico, sospinti sui livelli più alti degli ultimi cinque anni dal calo della produzione nazionale rinnovabile e dalle dinamiche sulle borse elettriche estere limitrofe.
Confermati sui livelli dello scorso anno le importazioni di gas naturale, mentre continua ad arretrare la produzione nazionale. Segnalate in ripresa le erogazioni dai sistemi di stoccaggio con la giacenza di gas naturale a fine mese più bassa rispetto ad un anno fa.
Sul versante prezzi, emergono segnali rialzisti dalle quotazioni sui principali hub europei, con la differenza tra il prezzo al PSV e al TTF che si riporta sotto 2 ‚¬/MWh. Nei mercati a pronti del gas gestiti dal GME si registrano in crescita tendenziale i volumi scambiati che spingono al 5,3% la quota sulla domanda complessiva di gas naturale (era 3,9% nel 2016); oltre la metà degli scambi si registrano nel Mercato Infragiornaliero. Diffusi rialzi anche dei prezzi su livelli lievemente inferiori alla quotazione al PSV.
- Contesto internazionale
Sempre più consolidato lo scenario rialzista che caratterizza dalla scorsa estate le quotazioni a pronti del greggio e degli altri combustibili, tutti ai massimi da oltre due anni. Anche i prezzi del gas naturale, dopo la battuta d’arresto di ottobre, sono tornati in netto rialzo su tutte le piazze europee, con uno spread PSV-TTF, come abbiamo visto, che si riporta a meno di 2 ‚¬/MWh. Prosegue e si rafforza, infine, la crescita dei prezzi dell’energia elettrica nei paesi europei centro-meridionali che in questo mese si estende anche a quelli settentrionali, alimentando aspettative rialziste anche per i prossimi due mesi.
- Mercato TEE
Sul mercato organizzato dei titoli di efficienza energetica il prezzo medio registrato a novembre, dopo la frenata di ottobre, ha ripreso il trend crescente in atto ormai dall’avvio del nuovo anno d’obbligo e si è portato sopra i 350 ‚¬/tep, ai massimi storici (nella sessione del 12 dicembre si è raggiunto il record di 354,91). Sostenuto da tale dinamica, il contributo tariffario stimato continua a registrare moderati incrementi mantenendosi sotto la soglia dei 300 ‚¬/tep. In crescita anche il prezzo medio registrato sulla piattaforma bilaterale che sembra tendere ai relativi livelli di mercato.