Gli Stati Ue devono affrontare la povertà  energetica

Gli Stati Ue devono affrontare la povertà  energetica

A metà  ottobre la Commissione Ue ha approvato una raccomandazione (2020/1563) nella quale ha invitato gli Stati dell’Unione Europea ad affrontare la questione della povertà  energetica.

Si consideri che nel 2018 il 6,8 % delle persone che vivevano in abitazioni private nell’UE (30,3 milioni di persone) non è stato in grado di pagare regolarmente le bollette, comprese quelle dell’energia, e ha quindi rischiato la sospensione dell’erogazione. Lo stesso anno il 7,3 % della popolazione dell’UE (37,4 milioni di persone) ha dovuto vivere in ambienti domestici con temperature non ottimali.

La Commissione raccomanda pertanto agli Stati di:

1.       sviluppare un approccio sistematico alla liberalizzazione dei mercati dell’energia;

2.       di seguire gli orientamenti della Commissione in sede di attuazione e aggiornamento degli attuali piani nazionali per l’energia e il clima;

3.       di usare gli indicatori forniti ai fini della valutazione della povertà  energetica;

4.       di predisporre soluzioni politiche integrate nel quadro della politica sociale ed energetica;

5.       di valutare gli effetti distributivi della transizione energetica, in particolare delle misure di efficienza energetica nel contesto nazionale;

6.       di definire tutte le politiche di contrasto alla povertà  energetica sulla base di processi di partecipazione pubblica;

7.       di elaborare misure contro la povertà  energetica che poggino su una stretta cooperazione fra tutti i livelli amministrativi;

8.       di sfruttare appieno la possibilità  di ricorrere ai finanziamenti e ai programmi dell’Unione;

9.       di concentrarsi, al momento di assegnare i fondi pubblici e in particolare le sovvenzioni, sulle famiglie a basso reddito.