
31 Mag GAS RALLENTA IL RIEMPIMENTO DEGLI STOCCAGGI ITALIANI
Immissioni regolari, ma rallenta il ritmo di riempimento degli stoccaggi. Lontano l’obiettivo di un riempimento del 90% a inizio inverno 2022-23.
Dai dati Snam pubblicati emerge che: il riempimento degli stoccaggi italiani di gas procede, ma a rilento e il gap con gli anni passati non viene recuperato. In particolare il 1° aprile scorso, all’avvio convenzionale della stagione delle iniezioni, nelle scorte c’erano circa 5,8 miliardi di mc (incluso lo stoccaggio strategico), valore ai minimi storici e quasi 1,1 mld di mc in meno che nel 2021. Il 23 maggio il divario con lo scorso anno era salito a 1,5 mld mc. Analizzando l’andamento delle iniezioni giornaliere, emerge un marcato rallentamento dopo l’interruzione dei flussi su uno dei due punti d’ingresso dalla Russia in Ucraina. Dopo lo stop, i volumi sulla rotta ucraina si sono ridotti come già visto da circa 95 milioni di mc/giorno a circa 60, per poi ripiegare ulteriormente a circa 45 mln mc. L’ammanco è stato in parte compensato con maggiori apporti dal Nord Europa a Passo Gries, beneficiando inoltre di una minore domanda civile per motivi stagionali, senza però lo stesso riuscire a mantenere i tassi di immissione nelle scorte ai livelli elevati della prima metà di maggio. Sugli altri fronti gli apporti dall’Algeria proseguono sui livelli massimi degli ultimi anni, al massimo tecnico anche quelli dall’Azerbaigian via Tap e il Gnl a Portro Viro. Stabili sugli 8 mln mc/g quelli dalla Libia. Immette a buon ritmo anche il terminale Gnl di Panigaglia, mentre quello di Livorno in maggio ha visto un rallentamento degli arrivi, essendo in manutenzione per buona parte del mese. Da evidenziare anche che l’attuale incremento dei flussi via tubo dal Nord Europa è reso di fatto possibile dalla regolarità delle consegne di gas russo alla Germania via Nord Stream, stabili a circa 170 mln mc/g, senza le quali all’Italia difficilmente riuscirebbe di trovare volumi incrementali significativi nella regione. Nell’insieme, le immissioni in stoccaggio proseguono, ma i ritmi sono ancora lontani da quelli necessari a raggiungere l’obiettivo indicato dal governo di un riempimento del 90% a inizio inverno 2022-23.